Abusi sulle pazienti, condanna confermata per il tecnico radiologo di Latina: filmò di nascosto 22 donne

Giovedì 16 Febbraio 2023 di Elena Ganelli
Abusi sulle pazienti, condanna confermata per il tecnico radiologo di Latina: filmò di nascosto 22 donne

Quattro anni e due mesi di carcere. Questo il verdetto della Corte di appello di Roma nei confronti di Roberto De Vita, il 59enne tecnico radiologo all'epoca dei fatti in servizio presso la Asl di Latina, riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata nei confronti di alcune pazienti minorenni e esercizio abusivo della professione. I giudici della terza sezione penale hanno confermato la condanna emessa a marzo dello scorso anno dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale della capitale Roberto Cappiello davanti al quale si è celebrato il processo con il rito abbreviato che ha consentito all'imputato di beneficiare dello sconto di un terzo della pena.
I legali dell'uomo, gli avvocati Laura Bove e Luca Giudetti, avevano presentato ricorso contro quel pronunciamento ma in appello la condanna è rimasta invariata.

L'indagine nei suoi confronti era partita in seguito alla denuncia presentata da una ragazza 16enne che uscita da una visita presso lo studio del radiologo nella sede della Asl di piazza Celli aveva raccontato alla madre che De Vito l'aveva fatta spogliare per effettuare la radiografia e poi l'aveva palpeggiata nelle parti intime adombrando il sospetto di essere anche stata ripresa.


L'indagine avviata dalla Questura e il sequestro del telefonino aveva confermato tutti i sospetti: nel cellulare del radiologo in effetti c'erano le immagini di altre 22 pazienti, molte delle quali minorenni, immortalate durante le visite. Undici di loro si sono costituite parte civile nel procedimento, rappresentate dagli avvocati Maria Belli, Gigliola Turrini, Daniele La Salvia e Maria Antonietta Cestra così come ha fatto anche la Asl di Latina.
Il radiologo a gennaio 2021 era finito agli arresti domiciliari e l'anno scorso il processo a suo carico si era concluso con una condanna a 4 anni e due mesi oltre all'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, all'interdizione dalla professione per due anni e otto mesi, all'interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni pubbliche frequentate prevalentemente da minori.

La sentenza aveva inoltre stabilito che una volta scontata la pena De Vito sarà obbligato a tenere informate le forze dell'ordine sulla propria residenza e su eventuali spostamenti. L'accusa aveva sollecitato una pena di 7 anni e quattro mesi. La Corte di appello ha condannato l'imputato al pagamento delle spese legali rinviando al giudice civile la quantificazione del risarcimento del danno a favore delle parti civili. E' stata inoltre accolta la richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai legali del 59enne che è quindi tornato in libertà.

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