Influenza e Covid, medici in attesa degli incentivi 2021

Domenica 11 Settembre 2022 di Rita Cammarone
Influenza e Covid, medici in attesa degli incentivi 2021

LA CAMPAGNA
«Se ci danno i vaccini, noi li somministriamo». Così il dottor Giovanni Cirilli, medico di medicina generale a Cisterna di Latina e segretario provinciale e regionale della Federazione italiana dei medici di famiglia, di fronte al tema dell'apertura della nuova campagna vaccinale. «Finora abbiamo sottoscritto con la Regione Lazio ha spiegato il medico sindacalista un protocollo per la campagna antinfluenzale che prevede il riconoscimento di una quota base e obiettivi di risultato con incentivi crescenti. Si tratta di un accordo semplificato che speriamo possa essere raggiunto anche per la campagna anti-Covid. Ma». Il dottor Circilli, con 1.500 assistiti, lo scorso anno ha somministrato 484 dosi di vaccino antinfluenzale e 500 dosi di farmaci anti-Covid: «Con questi numeri ha spiegato non possono essere sottaciuti i costi che la categoria dei medici di famiglia ha sostenuto per la gestione delle vaccinazioni. La campagna vaccinale è stato un impegno gravoso: orario extra-studio, assunzione di personale, rinforzo di segreteria per la gestione degli appuntamenti, spese vive aggiuntive come quelle della carta e inchiostro stampanti per il consenso informato. Ci piacerebbe che fossimo considerati dei professionisti anche quando devono pagarci il pattuito. E invece sbotta il dottore di Cisterna - alla vigilia della nuova campagna vaccinale ci mettono nelle condizioni di dover chiedere quello che ci spetta. E' svilente, per non dire altro». Il segretario della Fimmg Lazio ha riferito che finora, sulle prestazioni dello scorso anno, i medici di famiglia hanno ricevuto la quota base di 6,16 euro, mentre restano in attesa degli incentivi legati al risultato: «La Asl di Latina ha aggiunto ha liquidato una parte dei rimborsi per l'acquisto dei dispositivi di protezione individuale necessari per il Covid».
«NOI SIAMO PRONTI»
Dottor Cirilli, quando inizia la nuova campagna vaccinale? La Regione Lazio, in una comunicazione del 9 settembre sulle indicazioni di utilizzo dei vaccini anti-Covid19 aggiornati, quelli con la formulazione bivalente Original/Omicron BA.1 dei farmaci a m-Rna, ha posto i medici di famiglia in prima linea per l'accesso alla somministrazione, seguiti dalle farmacie e dalla modalità on line di prenotazione sul portale Salute Lazio. «Dateci i vaccini, siamo pronti», ha esclamato il dottor Cirilli. «Quello che posso dire con certezza ha proseguito il medico sindacalista - è che con l'accordo siglato per la campagna vaccinale antinfluenzale c'è l'impegno alla consegna delle dosi a partire dai primi di ottobre, con una tranche entro al massimo il 31 ottobre e una seconda entro la fine di novembre. Delle dosi del nuovo vaccino anti-Covid, ancora non sappiamo nulla. Ripeto: dateci i vaccini e noi li somministriamo».
L'INVITO
L'auspicio del dottor Cirilli è che la nuova campagna vaccinale anti-Covid inizi contestualmente alla campagna antinfluenzale: «La vaccinazione è un'arma potente ed efficace, nei tempi giusti». Lo scorso anno nel Lazio, secondo i dati forniti dal segretario regionale della Fimmig, su un milione e trecentomila dosi di vaccino antinfluenzale, un milione e duecentomila sono state somministrate dai medici di famiglia. Una potenza di fuoco da non sottovalutare, anche per i nuovi vaccini anti Covid. «Dopo due anni in cui l'influenza è circolata poco grazie all'uso delle mascherine per via del Covid - ha commentato Cirilli - non possiamo escludere che quest'anno possa diffondersi maggiormente. L'invito a vaccinarsi è rivolto a tutti, rispettando ovviamente i criteri di priorità fissati, over 60 e fragilità. L'invito è a continuare anche la vaccinazione anti-Covid con il farmaco aggiornato contro le varianti». Si potrà effettuare anche in farmacia «Forse un elemento di disturbo», ha concluso il dottor Cirilli, sottolineando che alla categoria dei medici si è riservata un'indennità di risultato, ai farmacisti un pagamento a prestazione: «Una disparità per lo stesso servizio, ingiusta e iniqua».
Rita Cammarone
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