Fiamme senza sosta ad avvolgere le alture della Piana di Fondi. Devastate ogni giorno di più, confermandosi uno dei polmoni verdi della provincia maggiormente nel mirino dei piromani. A centinaia, gli ettari di bosco e macchia mediterranea andati in fumo dall'inizio di un'estate drammatica. Ed altri continuano ad essere spazzati via dall'incedere di roghi quasi sempre di chiara matrice dolosa. Uno di questi, poderoso, ha bruciato in maniera ininterrotta per due giornate: divampato intorno alle 8 di lunedì, martedì sera era ancora attivo. Era partito dalla frazione Querce, allargandosi rapidamente fino a risalire il versante montuoso ed arrivare in località Crocette, zona di altri pregio all'interno del Parco naturale dei Monti Aurunci.
«Da tempo tutti gli operatori sono in affanno, costretti a una situazione a dir poco estenuate. Ogni giorno roghi ovunque e in sequenza. Le squadre antincendio vanno per spegnerne uno, ed ecco che i piromani stanno distruggendo altri punti» si sfoga il presidente dei Falchi, Mario Marino, che coordina un gruppo di volontari attivi da oltre trent'anni. «Anche quest'estate ci troviamo di fronte a un disastro. Speriamo in una svolta concreta dal punto di vista dell'operatività, magari con maggiori risorse per quanto riguarda i mezzi e gli uomini in campo per far fronte a quella che è un'emergenza di importanza primaria, assolutamente da non sottovalutare. C'è un patrimonio naturalistico di vitale che continua a sparire e troppo spesso ci sentiamo impotenti. Da non dimenticare, poi, il fatto che non di rado le fiamme minacciano abitazioni e magazzini, mettendo puntualmente a repentaglio l'incolumità di decine di residenti».
Mirko Macaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA