Il parto in casa torna di moda, la storia della prima nata a Sabaudia

Giovedì 21 Gennaio 2021
Il parto in casa torna di moda, la storia della prima nata a Sabaudia
LA TESTIMONIANZA
Grazie a un parto in casa, pochi giorni fa è nata una bambina di nome Ludovica a Sabaudia. Un evento raro che non accadeva da anni, dal momento che le donne in dolce attesa sono solite spostarsi negli ospedali di Latina o di Roma per partorire. Il fiocco rosa dei primi giorni del 2021 ha riportato alla mente la prima nascita avvenuta a Sabaudia, che risale al lontano 1935. Vanda Maria Vallin, madre dell'attuale assessore al bilancio del Comune di Latina Gianmarco Proietti , ha oggi 85 anni e ricorda distintamente tutte le fasi importanti della sua vita. «Sono la prima femminuccia racconta - nata a Sabaudia il 7 maggio del 1935, ma prima di me c'è stato un maschio». Una storia che parte da lontano, da Rovigo e da Ferrara, e che è arrivata nella provincia pontina per caso. «La mia mamma e la mia nonna racconta Vanda erano due maestre elementari, mentre mio padre Giovanni Vallin era partito per la prima guerra mondiale giovanissimo, a soli 17 anni. Era il più piccolo di una famiglia numerosa e quando tornò si ritrovò con i fratelli più grandi che volevano essere loro ad amministrare la terra di famiglia, così decise di venire in agro pontino e fu assunto all'Opera Nazionale Combattenti come impiegato. Quando arrivò era già sposato con mia madre Mercedes Mellacina Vallin, che nel suo paese di origine era chiamata la maestrina perché aveva vinto il concorso magistrale e lavorava come insegnante. Si erano conosciuti, si erano piaciuti e si erano sposati e sono poi venuti nell'agro pontino insieme ai genitori di mia madre». Poi nacque Vanda, il primo fiocco rosa di Sabaudia. Anche lei, come Ludovica, è venuta alla luce con un parto in casa e non in ospedale. Una pratica che al tempo non faceva di certo notizia e che è tornata in voga negli ultimi anni, anche a causa della paura di contrarre il Covid-19 negli ospedali. «Poco dopo, quando io ero ancora piccola, ci siamo trasferiti a Borgo Piave, perché a quel tempo le maestre avevano diritto ad una casa - continua -. Noi abitavamo nell'appartamento che avevano messo a disposizione per il personale delle scuole. Ho tante foto in bianco e nero di quel periodo». Nelle immagini d'epoca si comprende quanta acqua sotto i ponti sia passata dal 1935 ad oggi. 85 anni rimasti bene impressi nella mente di Vanda e che fanno parte della storia del territorio. «Ad un certo punto mia mamma si accorse che andare a Roma non era poi così difficile, bastava prendere la corriera per arrivare in stazione e poi il treno per andare a Roma. Così si iscrisse al magistero e prese due lauree, una in legislazione scolastica e una in materie letterarie. Ha insegnato fino a dopo la guerra e poi è diventata direttrice didattica e ispettrice scolastica».Vanda ha seguito la stessa strada dell'insegnamento: «Io sono laureata in filosofia, ho insegnato per vent'anni all'istituto tecnico Vittorio Veneto e per altri vent'anni all'istituto tecnico Salvemini di Latina. Nella scuola mi sono trovata sempre molto bene. Ah, nel mezzo mi sono anche sposata. A Sabaudia, ovviamente».
Bianca Francavilla
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA