Viale Venezia, le controproposte del comitato

Martedì 21 Gennaio 2020
LA PROTESTA
UDINE Prima assemblea pubblica per il gruppo di cittadini che promette battaglia per tutelare gli alberi monumentali di viale Venezia, ma anche «in nome della storia e della viabilità da tutelare».
Le tre parole d'ordine attorno a cui si è formato il Comitato spontaneo dei cittadini sabato scorso rappresentano il motto della prima assemblea cittadina convocata per giovedì 23 gennaio alle 19.30 nella sala della Chiesa di San Giuseppe (ingresso da viale Venezia 283).
Il Comitato, carte alla mano, evidenzia quelle che ritiene «criticità dei progetti», ma sostiene anche «l mancato coinvolgimento della cittadinanza da parte dell'amministrazione comunale, i rischi per un traffico che andrà letteralmente in tilt».
Il gruppo spontaneo di cittadini evidenzia poi «come dichiarato dalla stessa Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, che gli alberi monumentali non si devono toccare in forza dell'articolo 21 della legge 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio che regolamenta anche i viali storici». Quella che fino al 1866 si chiamava Strada d'Italia, è il biglietto da visita della città, «la cartolina per eccellenza di presentazione della città la cui identità è definita anche dagli alberi tutelati». Secondo il gruppo di cittadini che protesta «non si può cedere all'interesse della grande distribuzione sacrificando la storia e l'ambiente». Il comitato si fa promotore di «un'azione collettiva per far realizzare una controperizia ad un esperto agronomo, mentre domanda che l'unica perizia, di parte privata, venga sottoposta dall'amministrazione comunale all'iter del giuramento periziale in Tribunale», si legge in una nota.
All'assemblea, si legge sempre nel comunicato, «oltre ad alcune ulteriori azioni legali in cantiere, il Comitato presenterà le proposte costruttive per viale Venezia, per scongiurare che le rotonde mandino definitivamente in tilt il traffico, con seri rischi sulla sicurezza stradale». Gli incidenti in viale Venezia affermano i componenti del Comitato - «avvengono perché gli automobilisti non rispettano il Codice della strada: passano a semaforo rosso, svoltano dove è vietato ed eccedono anche di 60-70 chilometri all'ora la velocità».
Intanto, anche la sezione udinese di Italia Nostra ha fatto la sua proposta. Al progetto di una rotonda all'altezza del Lidl, il direttivo udinese ha risposto con l'invito «a prendere in considerazione l'opportunità di ripristinare e valorizzare lo storico piazzale circolare che concludeva prima del ponte sul Cormor il rettifilo napoleonico di viale Venezia, allora via Eugenia».
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