Scoperte opere false per 700mila euro

Sabato 8 Maggio 2021
IL BILANCIO
UDINE Ammonta a quasi 700 mila euro il valore complessivo di opere d'arte false tolte dal mercato grazie all'opera del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, operativo in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Dal bilancio 2020 si evince come siano state 50 le persone denunciate e 553 i reperti sequestrati. L'attività ha registrato anche un generale incremento con l'esecuzione di 14 sopralluoghi per l'accertamento dello stato di sicurezza di musei, biblioteche ed archivi, 56 controlli ad aree archeologiche marine e terrestri (+9,8%), siti Unesco in primis, 304 verifiche in aree con vincoli paesaggistici e monumentali (+230%). In leggero calo i controlli ad esercizi antiquariali e commerciali effettuati soltanto on-line (139 pari al -10,9%) e a mercati e fiere antiquariali, quasi del tutto annullate o rinviate (34 pari -30,6%), a causa delle chiusure forzate per l'emergenza Covid. Tra i reperti, sequestrati nel corso di 26 perquisizioni locali (+73%), si contano 243 beni antiquariali, archivistici e librari e 310 archeologici (+208%). I falsi sequestrati sono stati 23 (+27%), quasi tutti afferenti all'arte pittorica contemporanea.
ON LINE
L'attività si è concentrata soprattutto sulle piattaforme di vendita on-line. Difatti, l'emergenza pandemica conseguente al covid-19 ha limitato l'attività del reparto soltanto in relazione ai controlli fisici delle attività commerciali di settore che per buona parte dell'anno sono rimaste forzatamente chiuse, a fronte di un sensibile incremento dei risultati conseguiti rispetto a quelli del 2019. L'azione di contenimento dei reati commessi in danno del patrimonio culturale ha consentito di limitare i furti relativi allo specifico settore che ammontano a 5 in Friuli Venezia Giulia (-29%) e 2 in Trentino Alto Adige (-83%). I reati commessi in danno del paesaggio sono stati 2 (-66%), di limitata entità e repressi.
LE OPERE
I Carabinieri del Nucleo TPC di Udine hanno restituito ai proprietari beni sequestrati nell'ambito di indagini chiuse con esito favorevole dei procedimenti penali. Tra questi un bronzetto del II secolo a.C. riportato al Museo Nazionale Etrusco di Chiuso (Siena), un dipinto del maestro Giulio Carpioni restituito all'Accademia di Belle Arti di Napoli e una statua mesopotamica del IV secolo a.C. resa all'Ambasciata della Repubblica dell'Iraq a Roma. Le fattispecie di reato ad oggi più frequentemente perseguite sono, oltre alla ricettazione e al riciclaggio anche quelle previste e punite dal Codice dei beni Culturali e del Paesaggio, in particolare la contraffazione di opere d'arte, l'impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, nonché opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa in materia paesaggistica.
BANCA DATI
Strumento utilissimo per il contrasto dei crimini commessi in danno del patrimonio culturale si è confermata la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, assegnata al Ministero della Cultura ma gestita in via esclusiva dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che, ai sensi del Decreto Ministro Interno 28 aprile 2006, è Polo di gravitazione informativa e di analisi a favore delle Forze di Polizia. Qui sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare, che pervengono dai Reparti territoriali dell'Arma, dalle altre Forze di Polizia, dalle Soprintendenze, dagli Uffici Doganali, nonché da Interpol, per i beni trafugati all'estero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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