Nella nuova Cittadella della carità spazi dagli alimentari alla sartoria

Sabato 19 Settembre 2020
IL PROGETTO
UDINE Un emporio solidale, una sartoria, un'area giochi dedicata ai bambini, uno spazio giovani per strapparli alle dipendenze e al disagio, corsi di sostegno alla genitorialità, aule studio e di registrazione per la musica. Si compone di questa variegata offerta il nuovo polo della carità realizzato dalla Caritas di Udine presso la Corte San Vincenzo di via Marangoni. Il taglio del nastro ufficiale si terrà oggi, alle 10.00. Nel pomeriggio, invece, dalle 14 alle 18, la cittadinanza potrà visitare il nuovo centro accedendo agli spazi dall'ingresso pedonale. I volontari Caritas accompagneranno piccoli gruppi in una visita guidata interna alle strutture e risponderanno alle domande dei presenti. Per l'occasione verranno apposte delle targhe in memoria e sarà possibile ricevere la nuova carta servizi Caritas. La ristrutturazione è stata possibile grazie a fondi dell'Associazione Centro Caritas di Udine, finanziamenti della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli, lascito testamentario dell'Associazione Volpe Sorelle Masolini. Gli organizzatori raccomandano il rispetto delle norme igienico sanitarie, l'obbligo dell'utilizzo di dispositivi di protezione e conferma di presenza inviando e-mail a cpagni@diocesiudine.it.
LE NUOVE REALTÀ
Lo spazio dell'emporio solidale, denominato «Pan e Gaban» sarà aperto due volte alla settimana e una quindicina di volontari darà vita ad un piccolo mercato d'abbigliamento che diventa luogo d'incontro e scambio di relazioni con al centro la parola fondamentale dignità. La «Casetta a colori» sarà dedicata invece ai bambini, 21 in tutto, da 6 mesi a 3 anni, per lo più figli di immigrati dando la possibilità a padri e madri di seguire corsi di italiano e percorsi di sostegno. L'inizio di questa grande avventura di volontariato porta le lancette della storia a oltre 100 anni fa spiega Don luigi Gloazzo, referente della Caritas friulana - quando l'udinese Pasquale Fior ha cominciato a donare questi spazi alle suore, tra le quali c'era anche sua figlia. Da allora le attività di sostegno alla popolazione più debole non si sono mai esaurite; 10 anni fa le suore ci hanno comunicato che non erano più in grado di dare continuità al servizio, chiedendoci la possibilità di prendere in mano le strutture per dare continuità al centro. E così gradualmente ci siamo rafforzati, arrivando ora dopo il percorso di riqualificazione ed ammodernamento degli spazi a dar vita ad un vero e proprio polo della carità, in maniera tale da rispondere maggiormente ai bisogni reali delle persone povere, deboli e fragili conclude Don Gloazzo. Ad occuparsi di Rivis 15, lo spazio dedicato ai giovani, Sandro Polo: tra le stanze a disposizione oltre ad una cucina e spazi di svago, proporremo quattro laboratori: dalla musica ai giochi di ruolo, dalla falegnameria al videomaking; grazie ad educatori ed animatori offriamo ai giovani luoghi di aggregazione e studio. L'obiettivo lavoro invece sarà garantito dalla sartoria Fil, un laboratori socio-occupazionale, dove le donne vengono accolte e accompagnate; si producono per esempio le borse della legalità assieme a Damatrà mentre con la collaborazione di una sarta e di una designer sono in programma corsi avanzati per chi ha dimostrato desiderio di continuare a migliorare le proprie competenze.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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