Liste di attesa, flash mob di protesta in Giardin grande

Domenica 20 Settembre 2020
IL CASO
UDINE Sanità e liste di attesa: il sindacato si preoccupa e anche il Pd va all'attacco. Oggi a Udine un flash mob.
«Mettere mano alla leva delle assunzioni, con una manovra strutturale sul potenziamento del personale, è la condizione ineludibile per affrontare il problema delle assunzioni. Altre strade non ci sono: né un maggiore ricorso agli straordinari, che sarebbe insostenibile visti gli attuali turni, né tantomeno la scelta di ampliare gli spazi per l privato». È quanto sostiene Rossana Giacaz, responsabile sanità e welfare della segreteria Cgil Fvg, a proposito della crescita dei tempi di attesa per visite ed esami in regione. «I dati pubblicati di recente sulla stampa locale dichiara confermano e rafforzano gli allarmi più volte lanciati dalla Cgil e dagli altri sindacati confederali. La grande maggioranza delle strutture non riesce a garantire i tempi previsti in ricetta e l'emergenza Covid-19 ha gravemente peggiorato le cose, determinando una forte crescita dell'arretrato».. Giacaz aggiunge che a luglio, da un monitoraggio condotto a campione dalla Cgil a luglio, emergeva che solo il 20% delle prestazioni prescritte in modalità breve viene garantito entro il termine previsto di 10 giorni, e per le differite solo in un caso su 3 si riesce a stare entro i 30 giorni, con tempi di attesa sostanzialmente analoghi nel pubblico e nel privato convenzionato. «Il fatto che solo una visita urgente su si svolga nei tempi prescritti dimostra che il problema si è aggravato con la pandemia aggiunge Giacaz e che oggi ci troviamo nella necessità di affrontare non solo le cause strutturali dei ritardi, ma anche di recuperare l'arretrato che è stato accumulato e che continua a crescere». Sulla stessa linea Roberto Treu, segretario regionale del Sindacato pensionati Cgil: «L'incremento del ricorso ai privati sostiene non può essere una soluzione al problema della crescita delle liste di attesa, che è strutturale e come tale richiede interventi strutturali, non misure tampone. L'aumento progressivo dei tempi di attesa aggiunge Treu non è soltanto un fattore di rischio, soprattutto nel caso di prestazioni urgenti, ma anche di preoccupazione e di stress, in particolare per gli anziani e le categorie fragili. Non a caso si tratta di uno dei grandi temi sui quali sollecitiamo da mesi, ma invano, la ripresa di un confronto con l'assessore. Ma l'obiettivo della giunta, al contrario, sembra quello di continuare a favorire il privato, che già nel 2019 aveva visto un quasi raddoppio, dal 3,8 al 6%, della quota di spesa sanitaria regionale dedicata ai servizi erogati in convenzione, con un incremento di 50 milioni delle risorse dedicate».
«La situazione delle liste d'attesa è degenerata, ben lontana dalle promesse. Ormai non si parla solo di un mancato rispetto formale di un piano regionale, ma del diritto alla salute negato a tutti quei cittadini costretti e tempi di attesa lunghissimi. La manifestazione di domani (oggi ndr), in piazza Primo maggio a Udine, dimostra quanto si sia superato il limite». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro componente della commissione Salute, in vista del flash mob, organizzato dall'Associazione di tutela dei diritti del malato, domani in piazza Primo Maggio dalle 12 alle 14, che ha come obiettivo una raccolta di firme per richiedere una migliore organizzazione nei servizi sanitari e, soprattutto, il rispetto delle priorità prescritte per esami e visite specialistiche attualmente spesso disattese dalle strutture sanitarie».
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