IL PROTAGONISTA
UDINE È il re degli strumenti musicali, il pianoforte. Dai

Mercoledì 15 Gennaio 2020
IL PROTAGONISTA
UDINE È il re degli strumenti musicali, il pianoforte. Dai suoi 88 tasti bianchi e neri possono scaturire note indimenticabili. Figurarsi l'emozione di chi sa destreggiarsi ticchettandoli con le dita. Tempo fa quei tasti hanno suggestionato un allora ragazzino di Gradisca di Sedegliano: Glauco Venier, attratto dall'esempio del padre Mario, autotrasportatore di professione, ma suonatore di violino.
Entrato dodicenne al conservatorio Tomadini di Udine, Glauco Venier si è diplomato in organo dopo avere studiato a lungo piano. Confessa di essere stato inizialmente affascinato dalla musica barocca. Un giorno però, ascoltando un disco di Louis Armstrong e degli straordinari virtuosi all stars sbizzarrirsi in brani dixieland, ha scoperto la magia del jazz. E, forte della sua preparazione e del suo talento artistico, s'è avviato a una carriera che dura da trent'anni.
E questo malgrado la corrente musicale prescelta fosse già in fase calante, dopo i fasti conosciuti dagli anni Venti ai Settanta del Novecento. Andato negli Stati Uniti per approfondire la sua conoscenza, la strada percorribile l'ha individuata in nuove e moderne forme espressive. «Una scelta obbligata precisa Venier , essendo nato all'inizio del Sessanta quando tutto o quasi era stato già detto e fatto dai grandi interpreti del passato. Ho avuto modo di lavorare con alcuni dei maggiori artisti in circolazione, esibendomi su palcoscenici internazionali». Dove hanno apprezzato le sue qualità di solista e compositore: «Ma il jazz è in calo nell'interesse della gente osserva con realismo -. I giovani non lo ascoltano, nè si vendono cd. Per questo tendo a indirizzare i miei splendidi allievi del corso jazzistico del Tomadini, dove insegno, anche allo studio della classica cosicchè imparino un tipo di musica che li formi in modo completo e che li possa mantenere nella vita».
Ciononostante rimane fortemente convinto delle scelte compiute. «Se tornassi a nascere confessa rifarei tutto. Forse mi garantirei maggiore spazio per le materie umanistiche, a cui ho dovuto rinunciare per il troppo impegno musicale». E non nasconde la critica per come in Italia viene gestita la cultura, a suo parere troppo snobbata: «Se ti basi sulla cultura ammonisce tutto il resto dopo arriva».
A 57 anni di età non nasconde di conservare un rammarico: «Vorrei essere più credibile nella mia terra dove sono conosciuto ma, alla prova dei fatti, mi accorgo di godere di scarsa considerazione». Merita ricordare che fra i riconoscimenti ricevuti in carriera spicca la nomination ad un'edizione dei Grammy Awards, una sorta di premio Oscar della musica e le registrazioni per grandi case.
«Sono una persona molto libera - conclude il maestro Venier -, non mi sono mai schierato politicamente». Può essere una spiegazione. Lui si consola sapendo di non costituire un caso raro. Tempi sempre difficili per gli aspiranti profeti in patria, anche in quella piccola friulana.
Paolo Cautero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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