Il Pd: servono assunzioni di medici e infermieri

Domenica 8 Marzo 2020
Il Pd: servono assunzioni di medici e infermieri
LE REAZIONI
UDINE I numeri dei contagiati dal Coronavirus continuano a salire anche in Friuli Venezia Giulia, così come i ricoveri. È in questo contesto che ieri l'ex presidente della Regione e attuale deputata del Pd, Debora Serracchiani, ha espresso «l'auspicio che anche la regione possa avviare procedure per l'assunzione di personale sanitario». Un pensiero manifestato «con lo spirito di collaborazione d'obbligo in questo momento», ha precisato, e connesso alla decisione assunta venerdì sera dal Consiglio dei ministri per far fronte all'assunzione di nuovo personale sanitario per l'emergenza. «L'approvazione del Milleproroghe e prima della Finanziaria 2020 hanno effetto sulla capacità di assumere del Friuli Venezia Giulia, che gestisce in autonomia la sanità», ha ricordato Serracchiani, in sintonia con quanto già riconosciuto dalla coordinatrice regionale di Forza Italia e deputata Sandra Savino. Rimandando il tema all'assessore alla Salute, Riccardo Riccardi, Serracchiani si è detta «a disposizione per quanto potrà essere utile alla nostra regione in questa emergenza senza precedenti». È ancora un esponente Dem, il consigliere regionale Franco Iacop, tra l'altro uno degli 8 consiglieri in quarantena dal 3 marzo, a ribadire la necessità di una riflessione per il potenziamento del personale sanitario, individuando anche da dove poter recuperare risorse. «Nel provvedimento che dovrà essere preso per rispondere all'emergenza Covid19 ha sostenuto - ci sia la volontà del centrodestra di recuperare tutte le risorse necessarie da leggi bandiera come i 18 milioni messi sulle telecamere, con pochissime richieste dagli enti locali, i 6 milioni sul bonus bellezza, per il quale non c'è nemmeno un regolamento, i soldi stanziati la scorsa estate nell'assestamento per il cosiddetto emendamento Bibbiano oppure il milione e mezzo messo sul progetto Art for 17 global goals». In attesa del 22 marzo, giorno in cui ricominceranno i lavori del Consiglio regionale e quindi l'attività legislativa della Regione per gli interventi normativi in tema economico, ieri il presidente della Regione Massimiliano Fedriga ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei ministri per chiedere di poter «superare l'importo di aiuto di Stato de minimis, pari a 200mila euro stabilito dalla legislazione europea, ed innalzare il tetto a 500mila euro, da erogare a favore delle imprese Fvg per far fronte alla crisi dell'economia locale legata all'emergenza Coronavirus». Contemporaneamente Fedriga ha rivolto un plauso a Banca Intesa per i 100 milioni che l'istituto di credito ha deciso di stanziare a favore degli ospedali e per le cure, in questo momento di emergenza mondiale. «Quando anche il sistema privato si allea al pubblico, che in questo caso è in prima linea per fronteggiare l'emergenza Coronavirus ha affermato Fedriga -, allora si crea un circolo virtuoso capace di generare importanti benefici a favore dell'intera collettività». Un altro istituto di credito, Civibank, insieme con Confidi Friuli, ha deciso di sostenere i liberi professionisti messi in ginocchio dalle conseguenze economiche. L'operazione messa in atto fornisce liquidità per il rispetto delle scadenze a breve, con finanziamenti di importo fino a 20mila euro che potranno essere coperti dalla garanzia di Confidi Friuli fino al 70 per cento. Un allarme giunge dal settore del trasporto regionale. È Confapi Fvg a fare le prime stime: «Nelle due settimane fra febbraio e marzo il traffico è calato del 20% rispetto allo stesso periodo 2019 e le imprese stanno già chiedendo la cassa integrazione», ha spiegato il presidente della categoria, Denis Durisotto.
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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