IL CASO
UDINE L'archiviazione per Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, il

Martedì 2 Giugno 2020
IL CASO
UDINE L'archiviazione per Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, il ricercatore friulano di Fiumicello (Udine) torturato e ucciso in Egitto, sarebbe «una cosa tremenda, inimmaginabile, significherebbe che non viviamo più in un paese democratico». Queste le parole affidate ad un'intervista al Tg3 nei giorni scorsi. «Il richiamo dell'ambasciatore sarebbe un segnale forte, lo abbiamo detto sin dall'inizio,per far capire all'Egitto che siamo veramente stanchi di depistaggi», aggiunge Paola Deffendi.
La Procura di Roma, titolare dell'inchiesta sulla morte di Regeni, è ancora in attesa dell'esito della rogatoria anche per ascoltare, tra le altre cose, un testimone sulle modalità del sequestro. «Quello che Giulio ha subito è un oltraggio inaccettabile per qualsiasi persona», aggiunge il padre del ricercatore. La madre poi mostra un gatto di legno che «Giulio si portava sempre dietro» e i vestiti riportati dal Cairo: «una maglia, una felpa, una maglietta con il capricorno era nato in gennaio e gliela avevamo regalata».
«È tremenda la notizia data dalla Rai per cui potrebbe essere archiviata l'indagine sul criminale omicidio di Giulio Regeni, perché non ci sarebbe risposta alla rogatoria internazionale. La reazione del Governo italiano dovrebbe essere l'opposto. Se non arriva l'autorizzazione dovrebbe richiamare l'ambasciatore!». A dirlo in una nota è Furio Honsell, esponente di Open Sinistra Fvg in Consiglio regionale. «Questa notizia è gravissima anche perché posteriore di pochi giorni a quella di una maxi vendita di navi da guerra all'Egitto. Che l'interesse del nostro Paese stia nel non avere ostacoli nella vendita di armi piuttosto che nel promuovere i diritti umani è agghiacciante - aggiunge Honsell -. Non si hanno nemmeno notizie dello studente dell'Università di Bologna Patrick Zaki, che è ancora in carcere con accuse arbitrarie». Nel giugno del 2018, nella sua prima mozione, su proposta del consigliere Honsell, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia espresse all'unanimità l'impegno a favore della giustizia per Giulio Regeni e le altre vittime delle dittature. «Chiediamo al presidente Fedriga - conclude l'esponente di Open Fvg - che si adoperi con rinnovata energia su questo fronte, essendo ormai passati ben 2 anni».
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