I paesaggi friulani in una maxi opera «La sfida adesso è attirare le imprese»

Martedì 21 Marzo 2017
UDINE - «Una sfida per chi gestisce i territori è motivare persone e imprese ad insediarvisi. Il Nordest è uno dei territori più qualificati al mondo dal punto di vista orografico e storico. La sfida è: come facciamo a far diventare questo patrimonio da valore potenziale a valore reale?». È stato il rettore di Udine, Alberto Felice De Toni, a palazzo di Toppo Wassermann a individuare la domanda di fondo cui può aiutare a dare risposta la prestigiosa opera Le Venezie. Paesaggi del passato, paesaggi del futuro, che è stata presentata ieri e che, per la prima volta, indaga «l'oggettiva omogeneità, consistenza e personalità» della porzione di mondo conosciuta anche come «le Venezie», ha affermato il curatore scientifico Giorgio Cracco.
Un'area che oggi corrisponde a Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Il secondo volume sarà dedicato ai popoli di questo territorio. «Siamo come gli Stati Uniti, un blocco territoriale fatto di minoranze e di una varietà di lingue che rappresentano una straordinaria ricchezza», ha aggiunto Cracco. Il terzo si concentrerà sulla «creatività degli abitanti delle Venezie e sull'apporto che hanno dato al mondo con il loro ingegno». Infine, il quarto volume affronterà «gli snodi della storia di quest'area». L'opera, che in regione è sostenuta dalla Fondazione Friuli e dalla Fondazione CrTrieste, è realizzata con la collaborazione di oltre 60 specialisti. Nel primo volume dedicato ai «paesaggi», si analizzano gli interventi sul territorio ad opera dell'uomo, dall'antichità ad oggi, e il modo in cui i paesaggi sono stati rappresentati nell'arte e nella letteratura.
Antonella Lanfrit
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