Dopo un secolo la vecchia turbina sale in cattedra all'Università di Udine

Martedì 18 Luglio 2017
Dopo un secolo la vecchia turbina sale in cattedra all'Università di Udine
UDINE - Ha funzionato per quasi un secolo, dal 1916 al 2014, nella centrale idroelettrica di Campagnola, in comune di Gemona. È il gruppo turbina-alternatore n. 1, dono della società A2A all'Università di Udine, inaugurato ieri nel cortile interno del Polo scientifico dei Rizzi. Il manufatto, che pesa 14 tonnellate ed è lungo 8,5 metri, vero e proprio esempio di archeologia industriale, è stato dismesso nel dicembre 2014 a seguito dell'ammodernamento della centrale e, quindi, recuperato dall'ateneo.
Il progetto di restauro e installazione del macchinario nel Polo scientifico è stato realizzato, sotto la responsabilità di Piero Pinamonti, con il finanziamento del Piano strategico d'ateneo 2016-2018, assegnato al Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura (Dpia) ed è stato eseguito dalla Sea Snc di Remanzacco. L'investimento, pari 20mila euro, ha consentito di valorizzare il manufatto, costituito da una turbina Francis in camera libera e da un generatore sincrono trifase, mettendolo poi a disposizione di studenti e ricercatori a scopo didattico.
Fin dalla sua entrata in funzione nel 1916, la centrale di Campagnola, situata sul canale irriguo del Consorzio Ledra-Tagliamento e dotata di quattro gruppi turbina-alternatore, ha prodotto energia elettrica per l'ex Cotonificio Morganti di Piovega di Gemona, grazie ad una potenza efficiente di 1,15 MW e una producibilità media annua di 8,77 GWh. Dal 1963 è divenuta di proprietà dell'Enel e quindi, fino al 2014 di Edipower del Gruppo A2A, mentre in seguito è stata acquisita da altra società.
Alla cerimonia di inaugurazione, per l'Università di Udine erano presenti il rettore Alberto De Toni e Marco Petti, direttore del Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura. Per la società A2A sono intervenuti Roberto Gianatti, responsabile degli impianti idroelettrici e Roberto Corona, responsabile della comunicazione, mentre per la Sea, che ha eseguito anche lo smontaggio del gruppo dalla centrale, hanno partecipato il titolare Augusto Casarin e il figlio Giovanni.
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