DEMANIO
UDINE «Nella delicata partita sulle concessioni demaniali marittime

Lunedì 25 Gennaio 2021
DEMANIO
UDINE «Nella delicata partita sulle concessioni demaniali marittime i tempi supplementari sono abbondantemente scaduti e serve un'immediata risposta del Governo». È una posizione ferma quella espressa dall'assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, nel corso della riunione della Commissione demanio marittimo della Conferenza delle Regioni, dove è stato affrontato il tema delle proroghe delle concessioni marittime ai sensi della legge 145/2018. La norma nazionale è nel mirino dell'Unione europea, che potrebbe attivare una procedura di infrazione nei confronti dello Stato italiano per contrasto con le normative sulla concorrenza contenute nella direttiva Bolkenstein. Nel frattempo la norma nazionale ha ulteriormente prorogato le concessioni fino al 2033 e innalzato i canoni minimi da 300 a 2.500 euro annui. La prossima scadenza è quella del 3 febbraio, data entro cui l'Italia dovrà inviare la propria risposta all'Ue.
«In tutto ciò il Governo non ci ha mai ascoltato», ha rimarcato Callari che, in linea con tutte le altre Regioni, ritiene necessario un coinvolgimento diretto del Presidente del Consiglioper sbloccare uno stallo che «crea una situazione di incertezza ed impedisce ai concessionari di affrontare gli investimenti necessari alle proprie attività». Vi è poi un'altra data che pesa sul giudizio delle Regioni: quella di martedì 26 gennaio, giorno in cui il Governo ha convocato una riunione con i sindacati dei concessionari balneari. «Non è istituzionalmente accettabile che il Governo convochi i concessionari ma non si confronti anche con le Regioni - ha sottolineato l'assessore -; la situazione per noi è gravissima, i concessionari chiedono l'ottenimento da parte dei Comuni di un atto amministrativo che dia loro titolo per attivare investimenti sulle spiagge, ma le amministrazioni sono spesso in stallo. Per questo la nostra Regione ha approvato una norma di recepimento della 145, che però ci è stata impugnata dallo Stato che intende far valere la propria competenza primaria sulla proroga; abbiamo infine introdotto una proroga tecnica per tutto il 2021».
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