«Chi risponde degli assembramenti?»

Domenica 17 Maggio 2020
(al.pi.) Linee guida arrivate a ridosso del via, i soldi a sostegno che non si sono ancora visti e incertezze sulle responsabilità per gli assembramenti. Non tutti i gestori di bar e ristoranti riusciranno ad aprire domani: sono ancora preoccupati per il loro futuro e ieri lo hanno manifestato in piazza San Giacomo, con un flash mob di poco più di una decina di esercenti. «Hanno partecipato locali molto diversi, dai ristoranti di alto livello, alle caffetterie ai luonge bar ha spiegato l'animatrice dell'iniziativa, Debora Del Dò dell'Osteria Dalia 3.0 - una rappresentanza eterogenea per far capire che siamo tutti in difficoltà, il piccolo come il grande. Le linee guida del Governo sono abbastanza a nostro favore. Però, dopo tante promesse, la cassa integrazione non è ancora arrivata. Noi magari abbiamo un cuscinetto, ma i dipendenti? Le parole valgono se i fondi arrivano: le attività in questo momento hanno bisogno di sostegno. C'è poi da chiarire meglio cosa accade se si ammala un dipendente sul luogo di lavoro e pure di chi è la responsabilità se si creano assembramenti fuori dal locale; inoltre, c'è la questione della privacy visto che i dati di chi prenota vanno conservati per 14 giorni». Del Dò, ad esempio, non aprirà domani: «Riprendo il 1° giugno ha detto - bene l'anticipo, ma con le linee guida arrivate solo ora è complesso. Poi, chissà come saranno questi 15 giorni: ora c'è abbastanza movimento in città, ma vedremo. Inoltre, vogliamo capire come saranno i controlli, se punteranno alla sanzione o alla prevenzione». Anche l'Osteria Pieri Mortadele prima vuole chiare le idee e ripartirà probabilmente il 25 maggio.
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