Bertossi: «Alla città servono coraggio e nuove proposte»

Martedì 2 Giugno 2020
Bertossi: «Alla città servono coraggio e nuove proposte»
L'INTERVISTA
UDINE Alla città di Udine serve un piano di rilancio. Un piano che il centrodestra ad ora non ha. Lo dice il capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi, dopo due anni di mandato Fontanini: «Il sindaco riflette Bertossi - ha interpretato male il risultato elettorale: raccogliendo solo un quarto dei voti nel 2018, avrebbe dovuto affrontare il mandato con segnali di apertura verso chi non lo ha votato. Invece non solo non ha dialogato con tre quarti di udinesi, ma sta anche perdendo parte dei suoi elettori: lo dicono i suoi stessi consiglieri di maggioranza. Dovrebbe preoccuparsi, invece no. Non si capisce se è arroganza o consapevolezza che tanto non si ricandiderà».
Quanto al centrodestra, «dopo tantissimi anni di opposizione, si comporta come chi ha attraversato il deserto e invece di bere lentamente e mangiare equilibrato, si ingozza di patatine fritte e coca cola. Negli ultimi cinque anni di Honsell ci sono state parecchie cose che non hanno funzionato: c'era un'attesa di miglioramento, invece ci sono stati molti proclami e niente di concreto».
L'INCOERENZA DI PIETRO
Al sindaco, Bertossi contesta anche di aver preso provvedimenti mai annunciati in campagna elettorale: dal sistema porta a porta, allo spostamento dell'impianto crematorio a Paderno. «Iniziative che assieme danno l'idea di improvvisazione e incapacità di ascoltare chi riporta nelle sedi istituzionali le sensibilità della città continua il capogruppo - Non diciamo le cose per partito preso: lo facciamo perché i cittadini ci riportano un disagio e perché vengano migliorate. L'ascolto, invece, non è nelle corde del sindaco e di alcuni suoi assessori». Non è una critica a tutta la giunta, però: «Francesca Laudicina (bilancio) è un buon assessore spiega - così come Alessandro Ciani (sicurezza). Altri, sono non pervenuti, come Maurizio Franz (attività produttive), un'assenza vistosa, precedente al coronavirus. Dovrebbe avere un piano per il rilancio economico della città, individuare quale può essere la sua vocazione futura, invece nulla. Serve un progetto moderno, deciso e innovativo per i prossimi 10 anni, ed è quello che manca: è una carenza che risale al secondo mandato Honsell. Ma così la città si ferma mentre gli altri capoluoghi hanno una marcia in più».
NON SOLO CONTRO
Prima Udine, però, ha anche sostenuto alcuni provvedimenti della giunta: «Votiamo a favore di delibere che riteniamo vadano nella giusta direzione spiega Bertossi - come su Polizia Locale e sicurezza, e presentiamo emendamenti in chiave costruttiva, come il piano di marketing per la città che ci hanno bocciato. Magari nella maggioranza ci fossero consiglieri propositivi come noi: hanno timore di dire le cose al sindaco. Alcuni sono vicini alla nostra sensibilità; ma se hanno a cuore il futuro della città devono prendere coraggio».
IL FUTURO PROSSIMO
Nel post emergenza sanitaria, secondo Bertossi è fondamentale puntare sulla scuola: «Si deve ripartire dalle famiglie, dal sistema scolastico e dagli asili dice - L'estate deve servire per organizzare la ripartenza al meglio perché le famiglie devono sapere che il sistema pubblico garantisce la massima sicurezza e funzionalità sin dai primi giorni di scuola. Già ci saranno problemi di lavoro per i genitori, se ci fossero anche nella scolarizzazione la situazione si aggraverebbe». Altro punto, è l'economia: «Dobbiamo essere consci continua - che ci saranno molte attività in grande difficoltà: bar, ristoranti, negozi, partite iva... Su questo bisogna avere un piano: quale vocazione dare alla città? Cosa si può mettere in campo per rivitalizzarla? Abbiamo la possibilità di usare risorse per un piano di investimenti, piccoli interventi che abbiano un iter veloce? Mi pare invece che non ci siano idee. Noi chiediamo di rinunciare quest'anno a Friuli Doc perché alla città porta poco: gli incassi sono delle pro loco. Usiamo quei fondi per un programma che dia respiro a tutta la città».
SIMPATIE POLITICHE
C'è chi vede una certa sintonia tra Bertossi e il consigliere Pd, Alessandro Venanzi: «È il capogruppo del gruppo più importante in minoranza, è un ragazzo intelligente che ha capacità di dialogare e ascoltare dice Bertossi - Non sempre siamo sulle stesse linee, ma una certa sintonia c'è. E c'è amore e conoscenza della città: siamo udinesi veri, mentre sindaco e metà giunta vivono fuori. Questo fa la differenza. Lavoriamo per il futuro della nostra città. Non ci dimentichiamo però dei dieci anni di Honsell. Il 2023? Difficile prevedere cosa accadrà, certo Udine ha bisogno di un salto di qualità nell'offerta politica. Se ragioniamo con i soliti schemi, si riproporrà il duello centrodestra contro centrosinistra. Bisogna essere innovativi sulle proposte per la città».
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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