Bambolotti neri vietati in asilo Sindaco furioso: «Tutto falso»

Mercoledì 5 Dicembre 2018
BAMBOLOTTI NERI
CODROIPO «Stigmatizzo la notizia non vera e reiterata, lesiva della dignità di Codroipo, che non è città che vieta bambolotti». Il sindaco di Codroipo, Fabio Marchetti, è secco nel commento alla bufera mediatica di livello nazionale scatenatasi a seguito della veicolazione di una presunta censura del consiglio comunale, su iniziativa della maggioranza di Centrodestra, rispetto all'uso di strumenti ludo-didattici che facciano riferimento a differenti culture. «Una mistificazione di quanto è realmente stato deciso», ha proseguito il primo cittadino, supportando la posizione con la documentazione accolta dal Consiglio comunale. Che anzi, ha proseguito, «se la Regione con le sue linee guida per i regolamenti riferiti agli asili nido comunali ha indicato un'autostrada, noi con il nostro emendamento l'abbiamo prevista già a tre corsie». Nel concreto, la Giunta comunale è intervenuta con un emendamento, firmato poi dai capigruppo di maggioranza, sul testo standard del regolamento, che all'articolo 1, riguardante le finalità dell'attività di un asilo nido, tra l'altro recitava: « e contribuendo a integrare le differenze ambientali e socio-culturali anche assicurando la presenza di materiali ludico-didattici che fanno riferimento a diverse culture». Un passaggio che la maggioranza in Consiglio comunale ha così sostituito: « con lo scopo di favorire in ogni bambino la possibilità di svilupparsi ed esprimersi liberamente, contando su interventi educativi che gli consentano, senza inibirlo, di orientare le proprie energie verso comportamenti in cui egli riesca a stabilire proficue relazioni e a manifestare in modo costruttivo la propria iniziativa e inventiva, supportato da adeguati materiali ludico-didattici». Insomma, chiude il sindaco Marchetti, «né nell'emendamento né nel dibattito si è parlato di bambolotti vietati. Per altro conclude forse è bene sapere che né il Comune, né la Giunta né il Consiglio hanno facoltà di far acquistare o non acquistare tipologie di strumenti didattici, che sono scelti dagli insegnanti». Le reazioni avverse, comunque, non sono mancate neppure ieri, quando è scesa in campo anche la Cgil, con il segretario regionale Pezzetta, assieme ai sindacati della scuola e del pubblico impiego, con i rispettivi segretari Adriano Zonta e Orietta Olivo, i quali hanno considerato «sconcertante come la scuola, da luogo di integrazione per eccellenza, venga trasformato in terreno di strumentalizzazione e di becera propaganda politica». Per quanto riguarda comunque il regolamento dell'asilo nido, «non chiediamo neppure che Giunta e Consiglio ci ripensino hanno concluso -, poiché i bambini continueranno a giocare come meglio credono loro e i loro insegnanti».
Antonella Lanfrit
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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