Alberi da tagliare, scoppia la protesta

Martedì 14 Aprile 2020
Alberi da tagliare, scoppia la protesta
LA POLEMICA
UDINE La giunta Fontanini decide di tagliare 26 alberi sul piazzale del Castello e si scatena la rivolta popolare. L'operazione, motivata dalla volontà di rendere più visibili le facciate dell'edificio e il panorama, ha ottenuto il beneplacito delle Belle Arti (che ha chiesto però di salvare due cipressi storici), ma non quella di molti cittadini udinesi che hanno fatto subito partire una raccolta firme per bloccare il progetto. Il Castello di Udine è un simbolo, non un bene personale dice il Comitato degli Autostoppisti che ha lanciato la petizione -. In questa situazione di crisi e dibattito forzatamente sospeso, è giusto intervenire su un luogo così simbolico senza nemmeno un preventivo confronto col territorio? Inoltre continua -, in quale visione d'insieme si inserisce questa azione? I cittadini gradirebbero conoscere questo percorso perché la città è di tutti, non è un bene privato la cui destinazione d'uso può essere scelta secondo i gusti dei governanti pro tempore. Quello che chiediamo è confronto e trasparenza. Anche il Comitato Salviamo Viale Venezia ha dato il via ad una petizione online: Gli alberi commenta Salviamo Viale Venezia -. non sono pericolosi né pericolanti e non sono malati, eppure il Comune ha inventato un pretesto per tagliarli. Stiamo studiando un esposto da presentare in Procura e Corte dei Conti con l'ipotesi di reato di spreco di denaro pubblico' (39mila euro, ndr). Molto critica anche l'opposizione: Chiedo formalmente di annullare questa decisione in attesa di un confronto negli organi istituzionali commenta il capogruppo di Prima Udine, Enrico Bertossi -. È l'ennesima scelta sconsiderata e la cosa più grave è che si approfitta dell'emergenza per impedire alle opposizioni di riunirsi negli organi istituzionali e alla gente di insorgere in piazza. Fontanini e la giunta si preoccupino invece di come far ripartire le attività economiche e ridare fiducia agli udinesi. Una posizione condivisa anche dal centrosinistra che parla di una scelta assurda e incomprensibile, in barba a qualsiasi principio ambientale, maturata in un momento delicato e difficile per tutta la comunità (Federico Pirone, Innovare) e di decisione sbagliata e di cattivo gusto (Enzo Martines, Pd).
IL SINDACO
Pietro Fontanini, però, difende l'operazione: Non capisco il polverone che alcuni hanno voluto alzare per il taglio di alcuni alberi cresciuti spontaneamente e non tutelati dalla Soprintendenza dice -, un approccio rigido che era emerso anche in merito alla manutenzione dei marciapiedi dissestati dalle radici. Questo, comunque, non è un progetto nato in fase di emergenza coronavirus; risale ad un anno fa e ora abbiamo solo approvato il piano degli uffici. Proprio perché il Castello appartiene a tutti è dovere dell'amministrazione valorizzarlo. Invito quindi tutti a non fasciarsi la testa, ma a guardare alla situazione nel suo complesso: evitare che la facciata del Castello sia coperta dalla vegetazione spontanea o che chi arriva in città percepisca un senso di trascuratezza dovrebbe forse avere la priorità sulla salvaguardia di qualche cespuglio di oleandro cresciuto nei decenni a causa dell'assenza di interventi di pulizia degli spazi pubblici.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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