LA VICENDA
NEW YORK Per undici minuti, giovedì sera, Donald Trump si è

Sabato 4 Novembre 2017
LA VICENDA
NEW YORK Per undici minuti, giovedì sera, Donald Trump si è trovato tagliato fuori dal suo account twitter. Un misterioso impiegato, giunto al suo ultimo giorno di lavoro per la società, ha premuto un bottone e ha disattivato l'account @realDonaldTrump. I quasi 42 milioni di follower del presidente si sono trovati davanti il messaggio Spiacenti, questa pagina non esiste.
Inizialmente la società di San Francisco ha dichiarato che il blackout era stato involontario. Ma due ore dopo, quando Trump era da tempo rientrato in possesso della sua amata arma di comunicazione, Twitter ha ammesso che invece era stato il gesto intenzionale di un impiegato part-time giunto alla fine del suo contratto. Si è trattato di una protesta contro Trump o contro la ditta stessa? Questo non si sa. Di certo gli oppositori del presidente hanno inneggiato al dipendente ribelle, mentre un Trump inferocito lo ha definito una canaglia. Ma il presidente non aveva tutti i torti.
Nonostante la gioia dei suoi oppositori, l'incidente causa fondate preoccupazioni. Per esempio: se un dipendente contrattista part-time ha tutto questo potere, chi gli impediva di scrivere un falso tweet firmato Trump in cui annunciava che erano partiti i bombardieri alla volta della Corea del nord? Twitter informa che c'è un controllo sugli account, per evitare che vadano in rete comunicazioni violente, razziste, sconce. Ci sono due possibili barriere: la sospensione temporanea di un account twitter, o la disattivazione definitiva.
Ma ecco sorgere altri dubbi: chi ha il potere di disattivare del tutto un account? E come ci si accerta che nessuno venga privato ingiustamente del suo diritto di comunicare con i tweet? La società rifiuta di dare risposte chiare.

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