LA PROTESTA
PARIGI I ragazzi sono in ginocchio, alcuni seduti, accucciati, il

Sabato 8 Dicembre 2018
LA PROTESTA
PARIGI I ragazzi sono in ginocchio, alcuni seduti, accucciati, il più piccolo ha 12 anni il più grande venti, sono decine - 153, si saprà dopo - hanno le mani incrociate dietro alla testa china, nessuno fiata, gli zaini della scuola sulle spalle e i poliziotti in tenuta antisommossa tutti intorno. Li guardano a vista, come prigionieri di guerra. Uno si compiace: «guarda che bella classe calma». È un cortile di Val Fourré, uno dei quartieri più popolari e caldi di Mantes-la-Jolie, banlieue ovest di Parigi, a 50 chilometri dalla capitale. Vicino a quale cortile di terra ci sono due licei: l'artistico Saint-Exupéry e il Jean Rostand. Non sono belle immagini. E fanno ancora più male, in questi giorni in cui le violenze che fanno entrare i blindati a Parigi sembrano contagiose e impossibili da arginare, le violenze dei gilets jaunes, dei casseurs, delle politiche economiche che provocano la rivolta, e adesso dei poliziotti contro i ragazzini.
Il ministro dell'Educazione Blanquet e quello dell'Interno Castaner hanno dovuto faticare non poco ieri per cercare di contestualizzare quelle immagini, che in poche ore hanno naturalmente fatto il giro dl web, di facebook e dei telefonini.
IL CONTESTO
Il contesto era una rivolta che durava da giorni intorno ai due licei di Val Fourré, in cui dei ragazzi più grandi hanno trascinato i fratelli minori a incendiare, a rubare bombole di gas, a spaccare con mazze da baseball, ad attaccare i poliziotti e anche i residenti. Il contesto è anche che nessuno è stato ferito ha sottolineato il prefetto e che non c'erano abbastanza manette per bloccarli tutti. Ma le spiegazioni non sono bastate. Ieri in ginocchio per le strade si sono messi gli altri ragazzi francesi, quelli che da qualche giorno hanno unito la loro protesta a quella dei gilets gialli e che bloccano da una settimana centinaia di licei in tutta la Francia per contestare la riforma dell'esame di maturità e le norme che introducono più selezione per iscriversi all'università.
Ieri sono stati 400 gli istituti coinvolti in tutto il paese. Nella regione di Parigi ci sono stati quasi duecento fermi. Un poliziotto è stato ferito a Mulhouse, uno studente a Montbéliard. A poco è servito sapere che tra quei ragazzi messi in ginocchio a Mantes-la-Jolie, 37 avevano bastoni di ferro, mazze da baseball e bombolette di gas lacrimogeno negli zainetti di scuola.
TENSIONE
Una vigilia di tensione in vista della protesta finale di oggi. Parigi è pronta. Paraventi d'acciaio sono stati calati sulle vetrine delle banche e dei bancomat, blindate le vetrate della Banque de France alla Bastiglia, protezioni di ferro intorno al Drugstore sugli Champs Elysées, portelloni di legno per proteggere le vetrine dei negozi. In arresto una decina di attivisti radicali, tutti appartenenti all'ultradestra. Il governo ha schierato il massimo: tutte le forze di polizia, 90 mila agenti sul territorio nazionale, 8 mila solo a Parigi, per difendere la capitale. Una dozzina di blindati saranno nei punti chiave. Scuole, conservatori, palestre, musei, grandi magazzini, Galéries Lafayette: tutto chiuso. Chiusa anche la maggior parte delle fermate della metro, sospese molte linee di autobus.
Fr. Pi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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