Elezioni, intervista a Mastrangeli: «Con me continua la crescita»

Venerdì 24 Giugno 2022 di Gianpaolo Russo
Riccardo Mastrangeli

 Sono mancati poco più di 150 voti per indossare subito la fascia tricolore al primo turno. Il centro destra in questi anni ha perso i vari Gagliardi, Mandarelli, il polo Civico di Pizzutelli, lo stesso Cosimato. Qualche rimpianto per aver perso queste risorse?
«Per mia formazione e carattere, sono sempre aperto al dialogo e alla riflessione, purché leali e trasparenti.

Così facendo, pur rimanendo anche su posizioni diverse, è possibile trovare una sintesi superiore, individuando azioni da centrare, nell'esclusivo interesse della città. Questa convergenza può venire a mancare in assenza, da parte degli interlocutori, di obiettivi chiari e definiti per la comunità».


L'appoggio di Vicano insieme a Udc ed Azione porteranno a suo favore qualche centinaio di preferenze che al primo turno non aveva. Saranno sufficienti per vincere?
«Innanzitutto vanno ringraziati gli 11.856 cittadini che hanno voluto confermare la propria fiducia nei miei confronti, permettendo alla nostra coalizione di totalizzare il 49,26%. Sono felice che Mauro Vicano abbia dato indicazioni di votare il sottoscritto, così come espresso pubblicamente anche dall'Udc e da Azione di Alessandra Sardellitti, a cui mi lega una profonda stima. Con loro, si sono instaurate delle convergenze a livello programmatico».
Come legge il mancato accordo tra Marzi e i socialisti?
«Vincenzo Iacovissi è un giovane preparato e di valore e ha condotto una campagna elettorale che ne ha rispecchiato l'immagine e lo stile. Lui e Schietroma hanno progettato e messo in campo un'idea amministrativa radicalmente diversa dalle intenzioni e dai comportamenti onnivori del Pd, sottolineando la necessità di una rigenerazione effettiva della classe dirigente, che esclude quindi ogni intesa con la coppia Marzi-Marini».
L'elettorato di centro destra solitamente è meno affezionato al doppio turno. Teme l'astensione ed una diminuzione dell'affluenza che potrebbe danneggiarla?
L'astensione e la diminuzione dell'affluenza, in generale, danneggiano l'esercizio della democrazia. È importante tornare a votare, domenica 26 giugno, ed è importante che venga confermato quel cambiamento che da dieci anni ha rivoluzionato la città di Frosinone».
In questa campagna elettorale prima del ballottaggio ve ne siete detti di tutti i colori. Qual è l'accusa principale che rivolge a Marzi?
«Il candidato del Pd ha mostrato di non conoscere la città come è oggi, ma di essere rimasto a 20 anni fa. Ha incentrato la campagna elettorale su offese e fake news, non disponendo di argomenti validi sui temi che interessano davvero la città. Spera così, vanamente, di recuperare ben 10 punti di distacco. La Frosinone del fare ha invece incentrato la campagna su aspetti ambientali, sociali, amministrativi, come l'inefficienza dell'ascensore inclinato, progettato e realizzato dalle amministrazioni targate Pd o i deficit strutturali del bilancio del comune di Frosinone, certificati dalla Corte dei Conti. Da parte opposta, invece, l'unica reale priorità era l'eliminazione del progetto Solidiamo».
Non solo debiti e opere mal riuscite come l'ascensore inclinato. In questi ultimi giorni avete incolpato Marzi di aver creato la bomba ecologica di via Le Lame. Un'accusa pesante...
«È un dato di fatto che la montagna artificiale di 650.000 tonnellate di rifiuti della discarica Le Lame sia stata alimentata da giunte in carica una ventina di anni fa».
L'aspetto più bello di questa campagna elettorale?
«Sono state settimane intense, in cui ho percepito tanto entusiasmo, specie da parte dei più giovani, insieme al desiderio di tutti i sostenitori di questa coalizione di dare il proprio contributo per lo sviluppo della città».
E quello più brutto?
«Quando ho aspettato invano che il candidato del Pd si presentasse al confronto convocato presso una nota testata giornalistica».
Ultimo appello al voto: perché non votare Marzi?
«Perché non possiede una visione della città e non ha un programma basato sulle reali esigenze dei cittadini. Ha dimostrato di essere rimasto ancorato al passato. Un passato in cui il comune di Frosinone non aveva uno stadio comunale, non aveva il Parco Matusa né la sede istituzionale di Palazzo Munari, ma solo 50 milioni di debiti».
Perché votare Mastrangeli?
«Perché la mia candidatura, innanzitutto, deriva dalla scelta popolare, che ha individuato la mia persona attraverso un grande mezzo di partecipazione democratica come le primarie. Perché oltre a risanare un bilancio zavorrato da 50 milioni di debiti delle passate gestioni amministrative a targa Pd, ho lavorato per attrarre investimenti e per incrementare la qualità della vita di tutti i cittadini. Ora desidero continuare a dare il mio contributo a beneficio della crescita del territorio e della valorizzazione del suo tessuto economico, sociale, culturale, con nuovo entusiasmo e nuovo slancio».
Gianpaolo Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento