Spelacchio e il pienone di piazza Venezia: romani aggrappati a quel filo di luce

Martedì 10 Dicembre 2019 di Mario Ajello
Spelacchio e il pienone di piazza Venezia: romani aggrappati a quel filo di luce

Appena c’è una luce, i romani accorrono. Appena c’è un segno di normalità, i romani ci si aggrappano. E’ così che l’ex Spelacchio è diventato un simbolo. Ed è stato capace di riempire Piazza Venezia, tutti intorno all’aiuola, con una folla che non si vedeva dai tempi del balcone di Mussolini. Un popolo che sembrava assuefatto al declino che viene imposto alla propria città, e che ha avuto nell’albero di due natali fa il suo totem, stavolta ha visto arrivare qualcosa di bello - o almeno di normale - e ha deciso di puntare su questo piccolo grande esempio di decenza estetica per riscattare Roma da tante perduranti brutture amministrative. 

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I romani a passeggio si fermano davanti all’arbusto illuminato, lo fotografano, lasciano ai suoi piedi le letterine per Babbo Natale nella casetta di legno adibita a ufficio postale (e chissà quanti appelli a Santa Claus: «Regalaci la Roma che meritiamo!») ed è un modo, questo tributo a se stessi più che all’arbusto, per scuotersi dall’indifferenza. E per dire all’Italia: non è vero che nella Capitale le cose possono solo andare peggio, e noi su questo ci scommettiamo. Oddio, se si gira l’angolo c’è il solito suk, ci sono i marciapiedi maleodoranti, i cassonetti non svuotati e se cadono due gocce di pioggia si scatena l’effetto diluvio ma le fiamme degli autobus divampano lo stesso.

E però, come terapia motivazionale, l’ex Spelacchio per i romani parrebbe funzionare. Al netto del folk di una sindaca che parla con un albero e quello gli risponde con una voce pre-registrata che fa un po’ Strapaese. 
Più rigoglioso, più orgoglioso, più illuminato, sull’ex Spelacchio si riversa la voglia di fiducia da parte di chi è stanco di lagnarsi di Roma e la vorrebbe vedere svettare. Sul web ci sta riuscendo e si moltiplicano le immagini che contrastano e ribaltano l’icona degradata dell’Urbe circolante in questi anni e capace purtroppo d’infrangere agli occhi del mondo il mito plurimillenario della Grande Bellezza. Ora rimbalzano cartoline assai più edificanti (ma durerà?). La notizia più che l’albero è la folla che lo omaggia. 

SCOSSA CIVICA
Spelacchio 2 la vendetta non deve restare un simbolo natalizio, ma fungere da scossa civica che inauguri l’epoca dell’anti-fragilità di Roma, del rachitismo mai più, del maltrattamento vade retro e insomma di Roma che torna a essere Roma. Non solo per se stessa ma per l’intera nazione di cui è Capitale. Chi avrebbe mai creduto che Spelacchio potesse diventare un patriota. 
 


 

Ultimo aggiornamento: 09:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA