Luca Sacchi, i pusher al pub su appuntamento: si indaga sulla rete dello spaccio

Lunedì 28 Ottobre 2019 di Valentina Errante

Gli amici di Valerio Del Grosso, che precedono il killer per verificare la presenza dei clienti con i soldi e intenzionati a comprare la «merce», «come convenuto». E quelli di Luca Sacchi e anche di Anastasia, che ai delegati del pusher mostra il suo zaino con oltre 2mila euro. La rete dello spaccio, che gira intorno all’omicidio del giovane bodybuilder, deve essere ancora definita.

Luca Sacchi, un testimone: «Anastasia non aveva ferite». E un video smentisce la sua versione

Gabrielli alla Lega: «Basta calunnie e mistificazioni su Luca Sacchi. Pronto a querelare»
 




Risolto in 24 ore il delitto, con l’arresto di Del Grosso e Paolo Pirino, gli inquirenti stanno cercando di stabilire quali fossero i canali della droga e i ruoli nella compravendita. Gli “inviati” di Del Grosso, come lo stesso killer, arrivano davanti al pub John Cabot da Casal Monastero, un quartiere abbastanza distante, evidentemente con un accordo ben preciso. Mentre Luca e Anastasia abitano vicino al locale.

A chiarire cosa sia accaduto, viste le contraddizioni nella versione della ragazza, saranno sicuramente i due amici della coppia, che Simone P. a verbale individua come coloro che erano interessati a comprare erba: «Tre ragazzi e una ragazza», dice. Uno di loro potrebbe essere Domenico Munoz. L’altro potrebbe essere Giovanni Princi. Nulla potrà invece raccontare Christian Firmino Macchia, un semplice avventore del locale, che non conosceva i protagonisti della vicenda e non ha assistito al delitto, ma è stato erroneamente indicato come amico di Anastasia e Luca.

I RUOLI
Come sempre avviene nello spaccio organizzato, ci sono ruoli definiti: chi trova i clienti, chi ritira i soldi e chi cede la droga. E oramai si viaggia da un quartiere all’altro. Mercoledì 23 ottobre, in via Franco Bartoloni, all’angolo con via Latina, intorno alle 21.30 arriva Valerio R. che dopo l’omicidio racconterà a carabinieri e polizia: «Ero stato incaricato da Valerio Del Grosso di verificare se le persone in zona Tuscolana avessero il denaro per acquistare come convenuto “merce”». Con l’auto dell’amico Simone si presenta puntuale, in via Latina, dove gli ha indicato Del Grosso. È chiaro, dunque, che ci fosse un accordo precedente. Sul posto c’è Giovanni, al quale Valerio si presenta come “inviato” di Del Grosso. Ed è probabile che in quel momento lo zainetto rosa di Anastasia, con dentro oltre 2mila euro fosse nelle mani di Giovanni.

Si legge nel provvedimento di fermo: «Una donna in quel contesto aveva lasciato uno zaino che lui stesso aveva constatato contenere soldi divisi in due mazzette da 20 e da 50 euro. Accertata la presenza del danaro, la ragazza aveva ripreso lo zaino». Un altro elemento viene fornito da Simone, che era insieme a Valerio: «All’acquisto - dice - erano interessati tre ragazzi e una ragazza, che aveva visto in quel contesto dinanzi al pub prima del delitto». È chiaro dunque che il trait d’union tra i due gruppi di ragazzi fosse Giovanni, che conosceva entrambi. È a questo punto che arriva Del Grosso «che parlava con Giovanni - si legge ancora nel verbale - della cessione di “erba”. Del Grosso era con «un accompagnatore alto 1,80, tatuato sul collo e sulle mani, di circa 20 anni, corporatura media»: è Paolo Pirino. Addosso ha una felpa con cappuccio scura. Ma la consegna non avviene per mancanza dello stupefacente. Del Grosso e il suo accompagnatore si allontanano: vanno a prendere la droga, così dicono.

LA FREGATURA
Al delitto non assistono né Valerio, né Simone «che entrano nel pub con il loro contatto, Giovanni».
Alle 22.55 con una telefonata, Del Grosso avvisa del suo ritorno. Dice all’amico che ha preso la droga. Trascorre pochissimo tempo tra la telefonata e gli spari: «Subito dopo - dice ancora Simone - sentivo un’esplosione e le grida della ragazza che vedevo in terra vicino ad un ragazzo ferito. Si trattava della stessa ragazza che aveva fatto vedere i soldi, mentre il ragazzo ferito faceva parte del gruppo di giovani che doveva comprare la droga». Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Pirino avrebbe scippato lo zaino ad Anastasia per rubarle i soldi senza darle il corrispettivo in droga. Luca sarebbe intervenuto in sua difesa e Del Grosso avrebbe aperto il fuoco. Su chi abbia premuto il grilletto non ci sono dubbi, ma il resto della vicenda deve ancora essere raccontato.

Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 18:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA