Ilva, Galletti: «Tempo perso il rinvio all’Ambiente, perché non c’è nulla di irregolare»

Sabato 25 Agosto 2018 di Giusy Franzese
Ilva, Galletti: «Tempo perso il rinvio all’Ambiente, perché non c’è nulla di irregolare»

ROMA Dopo l’operato di Carlo Calenda anche quello di Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente dei governi Renzi e Gentiloni, quelli che hanno portato avanti la procedura di gara per la vendita dell’Ilva, rischia di finire sul banco degli imputati di Di Maio. Galletti, però, non è per niente turbato: «Possono approfondire quanto vogliono, non troveranno nulla di irregolare». 

Il ministro Di Maio ha chiesto al collega del ministero dell’Ambiente di fare alcuni approfondimenti sulla procedura di gara per l’Ilva. Preoccupato?
«È solo un modo per prendere tempo in mancanza di una strategia. Non capisco cosa c’è da approfondire, visto che il parere l’Ambiente l’ha dato in modo molto preciso e circostanziato e dopo una procedura tra le più puntuali e lunghe».

Tra i dubbi sollevati dall’Avvocatura di Stato, secondo quanto rivelato dal ministro, c’è quello dei termini intermedi che Mittal si sarebbe spostata da sola in seguito alla proroga al 2023 dell’attuazione dell’intero piano.
«I termini restano sempre legati ad un vincolo determinante, messo proprio dal mio ministero: ovvero fino a che non sono attuati tutti gli interventi di ambientalizzazione, l’azienda ha un limite alla produzione di 6 milioni di tonnellate, quello che produce attualmente. L’anticipo o la posticipazione di quei termini è sempre legato a questo vincolo. Che ribadisco: è determinante, perché l’azienda comincia a guadagnare qualcosa solo con una produzione superiore ai 6 milioni».

Quindi è interesse dell’azienda anticipare gli interventi, per poter far cadere il vincolo sulla produzione.
«Esatto. C’è tutta la convenienza. Anche quando Di Maio annuncia che l’azienda ha accettato di anticipare gli interventi, io dico “l’avrebbe fatto comunque, perché è suo interesse”». 

Ma il fatto che l’azienda, dopo la proroga al 2023, ha spostato anche i termini intermedi, non è un’ovvietà? Mi spiego: se so che ho più anni per completare gli interventi, ho più tempo anche per i vari step.
«Certo, è normale. Dal punto di vista ambientale non c’è nessuna criticità. Ripeto: l’ambiente lo tuteli mettendo il limite alla produzione, tutti i dati che ci dà l’Arpa Puglia sono congrui, ovvero che con sei milioni di tonnellate le emissioni sono nei limiti previsti dalla legge. Se questi vincoli restano fino alla fine dell’ambientalizzazione vuol dire che l’ambiente è tutelato».

Il piano ambientale proposto dai partecipanti alla gara, è stato vagliato attentamente da un comitato di esperti. Giusto?
«Noi abbiamo nominato tre esperti, molto competenti in materia, che hanno valutato i piani ambientali presentati dai due concorrenti, hanno proposto delle modifiche che sono state accettate e poi si è proceduto a chiedere agli offerenti la proposta economica».

Le buste con l’offerta economica sono state aperte solo dopo che è finita la procedura sul piano ambientale?
«Così prevedeva la legge, che era stata costruita per dare più importanza al piano di ambientalizzazione rispetto all’offerta economica. Queste ultime, a ogni modo, noi come Ambiente non le abbiamo nemmeno viste. Se ne è occupato il Mise».

La proroga al 2023 ha migliorato gli aspetti ambientali?
«Certo. Ha migliorato gli aspetti ambientali mantenendo fisso quel limite di produzione a 6 milioni di tonnellate l’anno».

Quindi cosa potrebbe trovare di così grave il nuovo inquilino dell’Ambiente da far annullare la gara?
«Credo proprio niente, abbiamo fatto tutto nella massima trasparenza e con le massime competenze possibili. Non ho difficoltà a definire eccellente il lavoro svolto».

Come valuta la mancata pubblicazione del parere dell’Avvocatura da parte di Di Maio?
«A me piacerebbe conoscerlo, perché tra l’altro su alcuni aspetti dei passaggi intermedi che noi abbiamo fatto, una procedura lunghissima che ha richiesto anni, abbiamo avuto il conforto dell’Avvocatura di Stato. Quindi mi sembrerebbe strano che oggi ci fosse un parere diverso».
 

Ultimo aggiornamento: 26 Agosto, 16:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA