Governo, Conte, il giurista che vuole disboscare la Pa. Sfuma l’offerta notturna a Sapelli: ero pronto

Martedì 15 Maggio 2018 di Mario Ajello
Governo, Conte, il giurista che vuole disboscare la Pa. Sfuma l’offerta notturna a Sapelli: ero pronto
ROMA Quante pizze sono state bruciate nel forno, prima erano due, della ricerca del premier. Ieri è toccato a Giulio Sapelli. Ma non, o non ancora, a Giuseppe Conte. Destini diversi per la coppia scelta da Salvini e Di Maio. I quali l’altra sera, a Milano, hanno visto Sapelli - «Per questo incontro ho anche saltato la cena» - e l’economista indicato dalla Lega, ma non leghista, si è subito detto «pronto per Palazzo Chigi. Soltanto, però, se viene con me, da ministro dell’Economia e delle Finanze, Domenico Siniscalco». Che è stato già in quel ruolo, dopo Tremonti, nel governo Berlusconi della legislatura cominciata nel 2001. I grillini hanno bruciato il suo nome, lui è dispiaciuto. Ma se ne fa una ragione: «Sono ragazzi, e evidentemente hanno cambiato idea e ci sono altri progetti. Io comunque servo la patria scrivendo i miei libri». 

Mentre l’altro, Conte, avvocato cassazionista, docente di diritto privato a Firenze, vice-presidente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, ministro in pectore dei 5 stelle indicato da Di Maio prima del 4 marzo per la Funzione Pubblica, è ancora in pista. E ha un profilo che potrebbe andare bene a tutti. Un po’ modello Franco Frattini (altra pizza bruciata nel forno impazzito dei toto-nomi), esperto amministrativista, con il pallino della sburocratizzazione e della meritocrazia e della produttività nella cosa pubblica. Non un pasdaran, assolutamente. In nulla riconducibile al grillismo combat o a quella super-tecnocrazia mondialista che alla Lega provoca allergia. In più, e questo gli ha guadagnato meriti di tipo anche etico presso i 5 stelle, ha coordinato l’istruttoria che di recente ha prodotto la destituzione del consigliere di Stato, Bellomo, per i suoi comportamenti scorretti con le allieve nei corsi di preparazione alla magistratura. 

Si presenta così Conte: «Il mio cuore ha tradizionalmente battuto a sinistra. Il mio primo contatto con i 5 stelle risale a quattro anni fa». Ma mai stato un militante grillino. Semmai uno di quei “competenti” con cui il nuovo corso pentastellato di Di Maio ha cercato da subito di interagire, per darsi una cultura di governo. Come è accaduto per esempio con il prof. Giacinto Della Cananea, a sua volta amministrativista a cui Giggino si è rivolto per vagliare le piattaforme di governo.

C’è un suo omonimo, Giuseppe Conte, che fa il romanziere, anche di una certa fama, ma appunto non è lui. Mentre Sapelli è Sapelli, economista brillante e sapiente. E così racconta la sua vicenda veloce da presidenziabile che poi non è stato presidenziato. «Nel caso Salvini e Di Maio - così racconta il professore milanese - avessero raggiunto un accordo, io davo la mia disponibilità ad essere presentato al Capo dello Stato tra i nomi in ballo. È stata una interlocuzione seria, e il loro programma mi sembrava più che ragionevole».Sapelli di Salvini è stato professore di storia all’università, ma il leader leghista mai si è laureato. E una volta ha auto-ironizzato: «Farà prima la Padania a diventare una nazione indipendente che io a finire l’università». 

CRISI AZIENDALI
Ancora Sapelli: «Non è un male la richiesta di maggiore tempo per formare il governo, perché Lega e M5S sono stati eletti dal popolo, rappresentano il popolo e il popolo va rispettato». E «il presidente della Repubblica deve ricordarsi, lo dico con tutto il rispetto e con l’affetto che ho per Mattarella, che c’è qualcosa che è anche sopra di lui, che sono le Camere sovrane». 
Riecco Conte. Ha 54 anni, proviene da Volturara Appula, paesino nell’entroterra di Foggia. Ha un curriculum lungo e anche internazionale. Ora, oltre che a Firenze, insegna alla Luiss di Roma nella cattedra di Diritto privato ed è componente della commissione cultura di Confindustria. Ma è anche esperto di «gestione di grandi imprese in crisi», il che sarà utile nelle vicende come Ilva o Alitalia. Ma prima deve arrivare a Palazzo Chigi, e non sembra facile per nessuno riuscirci. 
Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 18:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA