Linea Casaleggio: «Su Rom e migranti risposte alla Capitale»

Venerdì 23 Giugno 2017 di Simone Canettieri e Stefania Piras
Linea Casaleggio: «Su Rom e migranti risposte alla Capitale»
Si limita a dire «sì» Davide Casaleggio quando uscendo dal Senato gli chiedono se sostenga ancora la sindaca Virginia Raggi. La timidezza nel vestire i panni di un tradizionalissimo segretario di partito è definitivamente vinta. Ma chi conosce la freddezza proverbiale di Casaleggio jr sa che quel monosillabo non è un contratto in bianco. Anche perché esistono altri strumenti per il M5S di accordare o ritirare la fiducia politica: il voto online e i codici di comportamento che hanno la finalità di tutelare il simbolo del M5S. Tutti e due sono contemplati. E i vertici del Movimento hanno dimostrato di saperli usare con convinzione anche nel recente passato. 

Il Ceo della Casaleggio Associati è arrivato a Roma mercoledì sera per cenare con l’assessore al sociale di Roma, Laura Baldassarre e Riccardo Fraccaro, deputato trentino e principale anello di congiunzione tra lui e la sindaca capitolina. Non ci sono stati incontri tra Casaleggio e Raggi che in queste ore, avvertendo il freddo milanese, ha evidenziato piuttosto il sostegno di Beppe Grillo. A Baldassarre Casaleggio ha chiesto di illustrare la delibera sulla chiusura dei campi rom e sulla gestione dei profughi. Si è parlato dell’ utilizzo di fondi europei per chiudere i due campi La Barbuta e La Monachina.

A Roma, e questo è l’auspicio dell’imprenditore milanese, c’è bisogno di una svolta, di risultati operativi e concreti. «Più strade riparate, più appalti, più mezzi di trasporto pubblici» sintetizza il deputato Fraccaro. Lo stile da imitare sarebbe quello dell’assessore Massimo Colomban, l’esponente della giunta Raggi più in sintonia con la strategia di Casaleggio. Ieri invece c’è stata una riunione fiume in Senato tra l’imprenditore milanese, i deputati Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro e un ospite speciale: l’avvocato Andrea Ciannavei, lo stesso che ha difeso davanti ai giudici di Genova la decisione di Beppe Grillo di non concedere il simbolo M5S alla lista di Marika Cassimatis. Il parere di Ciannavei è essenziale in questo momento storico in cui nelle ultime 48 ore i semafori giudiziari del M5S a Roma hanno ricominciato a lampeggiare in vista del possibile rinvio a giudizio di Raggi ma soprattutto del patteggiamento, opzione prevista dal codice di procedura penale ma non in quello di procedura politico-giudiziaria del Movimento che sta reggendo ai primi urti e ricorsi visto che a Genova il tribunale ha parlato di «apprezzabili regole statutarie». Le stesse che sono state applicate per molto meno alla consigliera capitolina Cristina Grancio, ora sospesa dal M5S. 

INTERCETTAZIONI
Per questo c’è un’attenta valutazione delle nuove intercettazioni sull’inchiesta legata alla promozione del fratello di Raffaele Marra, l’ex vicecapo di gabinetto di Raggi arrestato per corruzione. Carte e conversazioni mai uscite: una sorta di streaming che racconta un rapporto di fiducia, quello tra la sindaca e i suoi compagni di Movimento che si è rotto fin da subito a favore dell’ex potente consigliere politico di Raggi. Quelle telefonate non fanno che riaprire ferite e sospetti mai sanati. Ma Casaleggio non intende finire nelle sabbie mobili romane: ieri ha dettato l’agenda per il programma politico, ha calendarizzato i voti online e ha parlato di un tour capillare, e off line, di divulgazione del programma tra le associazioni di categoria. In Lombardia e in Veneto, per dire, lo hanno già inaugurato. 
 
Ultimo aggiornamento: 13:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA