Baby miss e mini attori arriva la legge anti-abusi

Lunedì 16 Ottobre 2017 di Claudia Guasco
Baby miss e mini attori arriva la legge anti-abusi
MILANO Messaggio di Alina 976 sul blog di una marca di pannolini: «Ho un bimbo di tre mesi, pacioccone, con gli occhi del cielo e sempre sorridente. Mi piacerebbe fargli fare qualche pubblicità. Conoscete un’agenzia seria?». E decine di mamme si accodano alla richiesta. Si comincia appena nati con gli omogeneizzati, se la carriera decolla si approda alle passerelle della moda junior o al cinema. In mezzo ci sono intere giornate di set fotografici massacranti, ore al trucco, pomeriggi sotto i riflettori e senza acqua «per evitare che i bimbi si macchino o, ancora peggio, scappi loro la pipì», ha denunciato tre mesi fa in un’interrogazione al presidente del Consiglio il parlamentare Riccardo Nuti. Adesso c’è anche un disegno di legge presentato dalla senatrice di Alternativa popolare Fabiola Antinori, prima firmataria con la scrittrice Dacia Maraini. Per proteggere i bambini troppo belli dall’avidità e dallo sfruttamento della «fabbrica dei sogni».

MAMME MANAGER
Il fatturato della moda junior, in Italia, ammonta a 2,7 miliardi di euro. Un business enorme e una bella bambina, spiegano nelle agenzie pubblicitarie, se ben gestita può guadagnare parecchio. Pubblicità, sfilate, cataloghi, Istagram: le protagoniste sono pettinate e truccate come piccole miss, spesso dietro le quinte ci sono mamme manager che attraverso le figlie realizzano il sogno mancato di diventare modella. Negli Usa uno dei reality più seguiti è stato “Toddlers & Tiaras”, crudele backstage di un concorso di bellezza. A raccontare ciò che accade da noi è Flavia Piccinni con il libro “Bellissime. Baby Miss, giovani modelle e aspiranti lolite”, che ha dato origine al disegno di legge. «La mia inchiesta è partita nel 2013, quando in un albergo di Prato mi ritrovai davanti a una passerella impressionante e bimbe di quattro, sei anni truccatissime costrette a sfilare», racconta l’autrice. Da lì la scoperta di un universo pericoloso «per l’immaginario di stereotipi di genere che crea» e per la crescita equilibrata dei piccoli. Nelle interviste del reportage, madri ambiziose raccontano di aver attraversato l’Italia con il figlio per un casting, mentre la mini modella Elisa, 6 anni, ammette candida: «Non mi piacciono i bambini brutti, perché sono tristi». E’ un mondo duro, eppure c’è sempre la coda per entrare. «In Italia esistono sette agenzie importanti specializzate, ognuna conta da 100 ai 300 bambini. L’aumento dell’offerta ha fatto crollare i compensi: 100-200 euro netti per una sfilata, 200-500 per uno spot, solo 30 euro per un redazionale pubblicitario. Il tutto a tempo, perché appena superi il metro e 20 centimetri ti buttano fuori», sottolinea la scrittrice.

MENO ORE DI LAVORO
Il nuovo disegno di legge è dalla parte dei piccoli. «Con esso aggiorniamo norme ormai datate (legge 17 ottobre 1967, n. 977). Per prima cosa diminuiamo le ore di lavoro: massimo due al giorno fino a 3 anni; tre ore fino ai 6 e cinque ore tra 6 e 11 anni - elenca la senatrice Antinori - Fino a 6 anni, poi, niente trucco. Chiediamo la presenza di un pediatra e di uno psicologo infantile e, tra le condizioni di lavoro, di abbassare il limite massimo dei decibel». Un piccolo mattoncino per il futuro, lo definiscono le firmatarie. Perché, come fa notare Flavia Piccinni, c’è qualcosa che difficilmente una legge può definire e passa per delle labbra lucide, delle guance rosa, scatti in pose seduttive che fanno assomigliare le bimbe a donne in miniatura. «La discriminazione crea stereotipi che si diffondono secondo cultura e tecnologie, come l’ipersessualizzazione - riflette Dacia Maraini - Io credo si tratti davvero di fare “resistenza”». Maddalena Cecconi, interpretata da Anna Magnani nel film “Bellissima”, sognava un futuro nel cinema per la figlioletta Maria. Erano gli anni ‘50, oggi la competizione è feroce per la prima fila in passerella: «Sei bella come una principessa e tutti ti ammirano», è la frase magica per spronare le bambine. «Rubando così la loro infanzia», afferma l’autrice.
 
Ultimo aggiornamento: 13:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA