Vola il debito pubblico a maggio Sfondata quota 2.500 miliardi

Giovedì 16 Luglio 2020
I DATI
ROMA Il dato non sorprende ma certo colpisce quando raggiunge soglie-simbolo: il debito pubblico continua ad aumentare e a maggio è stato pari a 2.507,6 miliardi, in aumento di 40,5 miliardi rispetto al mese precedente.
Lo sfondamento di quota 2.500 miliardi riflette, oltre al fabbisogno del mese (25 miliardi), l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (14,5 miliardi).
Dai numeri resi noti ieri dalla Banca d'Italia si nota che nei primi cinque mesi dell'anno il fabbisogno cumulato delle amministrazioni pubbliche ha toccato il 66 miliardi, ovvero più del doppio del disavanzo avvumulato nello stesso periodo del 2019.
Si tratta naturalmente dell'effetto delle misure in deficit approvate dal governo per contrastare l'emergenza sanitaria; e la tendenza è destinata a continuare. Occorre comunque ricordare che nel Pnr (Programma nazionale delle riforme) Palazzo Chigi e il Tesoro si sono impegnati a ridurre il forte sbilancio.
«L'elevato debito pubblico dell'Italia si legge infatti nel rapporto rappresenta un freno alla crescita dell'economia oltre che un pesante fardello per la finanza pubblica. Il programma di Rilancio sarà pertanto accompagnato da un aggiornamento del Programma di Stabilità che presenterà non solo nuove proiezioni fino al 2023, ma anche un piano di rientro del rapporto debito/Pil a più lungo termine». «Nella convinzione che nell'immediato una politica di austerità sarebbe controproducente, la politica di bilancio - prosegue il documento punterà in primis al rilancio della crescita e poi, su un orizzonte di medio termine, ad una gestione prudente della finanza pubblica che indirizzi il miglioramento ciclico dei saldi di bilancio verso l'obiettivo di medio termine, introducendo, se necessario, ulteriori correttivi».
LE ENTRATE
Il governo pensa quindi ad un rientro graduale in 10 anni e la ricetta per la riduzione del debito guarda una nuova stagione di spending review, contrasto all'evasione fiscale, vendita e affitto di immobili pubblici, ma anche revisione delle imposte ambientali e abolizione dei sussidi ambientali dannosi.
A maggio le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 24,6 miliardi, in diminuzione del 27,8% (-9,5 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2019.
Intanto nel mese di giugno, l'Istat stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e una diminuzione dello 0,2% su base annua (come nel mese precedente), confermando la stima preliminare. Come sottolinea anche Coldiretti, crescono invece più visibilmente (+ 2,1%) il prezzi del carrello della spesa ovvero quelli riferiti alle voci ad alta frequenza di consumo come gli alimentari, dal latte (+ 3,1%) ai salumi (+ 3,5%), dalla verdura (+ 4,6%) ma anche la carne (+ 2,7%). Per l'associazione, «si rilevano aumenti anche per il pesce surgelato (+3,5%), pasta (+3,3%), zucchero (+2,8%), acqua minerale (+1,8%), formaggi (+1,6%) e pane (+1,4%), spinti dagli sconvolgimenti della domanda di un mercato ancora lontano dal tornare alla normalità dopo il lockdown. Corre in particolare la frutta fresca (+ 11,5%).
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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