Veneto, nelle casse del Fisco un miliardo dalle tredicesime

Domenica 21 Novembre 2021
Veneto, nelle casse del Fisco un miliardo dalle tredicesime
LA SFORBICIATA
MESTRE Quasi 12 miliardi di euro finiranno nelle casse del fisco, dopo essere transitati per le tasche degli italiani. É quanto calcola senza mezzi termini l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre. Dalle tredicesime di quest'anno, infatti, i 33,8 milioni di beneficiari (16 milioni pensionati e 17,8 milioni lavoratori dipendenti) che incasseranno un ammontare lordo pari a 45,7 miliardi di euro, dovranno sottrarne 11,8 di ritenute Irpef, rimanendo con 33,9 miliardi netti. In Veneto, dai 4,16 miliardi lordi di gratifica natalizia, l'Erario riscuoterà da quasi 3 milioni di persone (1.277.000 pensionati e 1.669.000 lavoratori dipendenti) ben 1 miliardo di euro, lasciandone ai veneti poco più di 3. In vista della decisione che dovrà prendere il Parlamento in merito a quale imposta destinare il taglio da 8 miliardi di euro previsto dal disegno di legge di Bilancio per il 2022, la Cgia non ha dubbi: la riduzione deve interessare l'Irpef e non l'Irap. In Veneto nel 2020 i contribuenti hanno infatti versato 15,9 miliardi di euro di Irpef e 1,37 miliardi di Irap.
L'INDICAZIONE
Il taglio dell'Irpef - si fa presente dalla Cgia - eleverebbe le buste paga e le pensioni, favorirebbe i consumi e, molto probabilmente, contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti che vivono quasi esclusivamente di domanda interna. Destinare il taglio solo all'Irap, invece, premierebbe le grandi imprese, visto che negli ultimi anni alle piccole e alle micro aziende il peso dell'imposta regionale sulle attività produttive è stato alleggerito in modo significativo. Ora, per i pensionati che ritirano la tredicesima alle Poste l'operazione scatterà giovedì 25 novembre, mentre per tutte le persone in quiescenza che la ricevono direttamente sul conto corrente il pagamento è previsto il 1. dicembre. I lavoratori dipendenti e quelli privati, invece, riceveranno l'importo entro Natale. Tuttavia, grazie alle tredicesime, benché decurtate, la speranza è che a festeggiare siano anche i negozianti e le botteghe artigiane, in un'ottica di rilancio dei consumi.
SPINTA AGLI ACQUISTI
In questo senso, la previsione dell'Associazione Artigiani e Piccole Imprese parla di 900 milioni di euro di acquisti. Certo, molto dipenderà dall'andamento dell'epidemia e dalle eventuali chiusure che il Governo potrebbe introdurre nelle prossime settimane, ma la stima di spesa per i regali natalizi 2021 dovrebbe tornare almeno alla soglia registrata nel 2019, quando sfiorò, appunto, i 900 milioni (9 miliardi su base nazionale). Niente a che vedere, comunque, con quanto si spendeva prima della Grande recessione del 2008, quando in Veneto per i balocchi di dicembre s'investivano quasi 2 miliardi di euro (20 in tutta Italia). C'è da dire che la contrazione registrata in questi ultimi anni è in parte ascrivibile anche alla tendenza dei veneti ad anticipare gli acquisti, concentrandone molti nel mese di novembre, approfittando del Black friday. Di certo, con meno acquisti, a pagare il conto sono stati soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione sono riusciti ad ammortizzare il fenomeno. Tendenzialmente anche questa volta i generi alimentari dovrebbero confermarsi la tipologia di regalo natalizio più diffusa; seguono giocattoli, prodotti tecnologici, libri, abbigliamento e scarpe, articoli per la cura della persona. Tra i prodotti che rischiano di non recuperare quanto perso rispetto al periodo pre-Covid spiccano i biglietti per gli spettacoli, i concerti e i viaggi. Per contro, non c'è dubbio che i cosiddetti regali digitali (in particolare gli abbonamenti a piattaforme streaming e buoni per acquistare online), acquistabili dunque senza doversi recare in negozi fisici, otterranno un ulteriore aumento.
Luca Bagnoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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