Veneto, Natale regala consumi in ripresa con l'incognita Covid

Martedì 21 Dicembre 2021
L'INDAGINE
VENEZIA Veneto, segnali di ripresa dei consumi a Natale e tanta voglia di stare con amici e parenti anche se incombe ancora il Covid.
Circa la metà dei veneti, secondo un'indagine Confcommercio e Unioncamere, spenderà per gli acquisiti tra i 100 e i 300 euro. Solo il 3,4% intende superare i mille euro (con il 5,3% degli over 60 più pronti ad aprire il portafoglio). Il 56,9% comprerà online (soprattutto biglietti per eventi ed elettronica), ma la metà dei veneti preferisce ancora acquistare di persona nei negozi o andare nel centro commerciale. Il 20,4% della popolazione spenderà tra i 300-500 euro e un 18,1% meno di 100. Giovani i più attenti ma anche quelli che acquistano più libri. Snobbati i saldi: meno di un veneto su 10 aspetterà il loro avvio (primo sabato di gennaio) per fare compere. Viaggi: solo quasi il 13% dei veneti andrà all'estero durante le feste, il 40% rimarrà in regione.
Fanno forte i prodotti enogastronomici (li comprerà il 91,2% dei veneti), abbigliamento e calzature (79,1%), libri (69,2%) e prodotti per la cura della persona (68,6%). Più basse le spese in articoli di oreficeria, orologeria (31%) e in viaggi o biglietti per eventi (32,5%).
L'indagine realizzata tra il 6 e l'11 dicembre su un campione di 600 persone, evidenzia che i veneti prediligeranno partecipare a feste e pranzi in famiglia (82,9%), fare acquisti (79,9%), e frequentare bar e ristoranti (58,1%, punto di ritrovo invece per quasi tutti i giovani). Saranno invece meno orientati a fare viaggi (27,3%). I due terzi di chi ha tra i 18 e 25 anni frequenterà in modo più assiduo cinema o teatri. Gli over 60 invece, frenati dalla paura di un possibile contagio, saranno più cauti.
«Il black friday di fine novembre ci ha portato ottimismo. Oggi l'aumento dei contagi e i nuovi colori hanno creato un po' di frenata ma non sui consumi, che continuano ad andare bene. La gente ha voglia di gratificarsi e sono convinto che a fine anno supereremo le previsioni di spesa pro capite del sondaggio - sottolinea Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto -. Stanno frenando invece decisamente le cene aziendali e quelle fra amici nei ristoranti, mentre sui viaggi la montagna continua ad andar molto bene con qualche disdetta nelle città d'arte. Speriamo che non arrivino altri problemi, se riusciamo a sbarcare il Natale confido che anche il virus diventi meno aggressivo. L'importante è rispettare le regole ed evitare altre chiusure, che sarebbero devastanti per un settore come il nostro già provato da due anni di Covid e dagli aumenti del costo delle materie prime». Per Bertin «la scelta poi di privilegiare l'e-commerce se da un lato conferma un trend assodato, dall'altro evidenzia, accanto alla tenuta dei centri commerciali, il buon risultato dei negozi di vicinato dove qualità e competenza rappresentano il quid in più. Infine i saldi: se meno di una persona su dieci dice che li aspetterà per fare acquisti, significa che il format ha perso appeal e che va ripensato».
OMBRE
«Purtroppo, però, ci sono delle ombre all'orizzonte che potrebbero frenare i consumi, nei prossimi mesi, come il caro dell'energia - avverte Mario Pozza, presidente dell'Unioncamere regionale -. Un fattore che rischia di gravare sul potere all'acquisto. È necessario che il governo mantenga alta l'attenzione su questa tema. Ma faccio anche un appello: acquistate in Veneto e nei nostri negozi perché dietro queste attività ci sono imprenditori che pagano le tasse e che ogni mattina alzano le serrande tenendo vivi i nostri centri».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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