Veneto Banca, stangata per Consoli

Sabato 12 Gennaio 2019
LE SENTENZE
VENEZIA È Vincenzo Consoli il principale responsabile delle numerose irregolarità nella gestione di Veneto Banca. Lo ha stabilito la prima sezione della Corte d'appello civile di Venezia in una serie di sentenze con cui sono state confermate le sanzioni che la Consob ha inflitto nel 2017 all'ex amministratore delegato ed ex direttore generale dell'istituto bancario di Montebelluna, dichiarato insolvente dal Tribunale di Treviso un anno e mezzo fa. Il banchiere dovrà pagare complessivamente oltre mezzo milione di euro, ma potrà ancora fare ricorso per Cassazione.
LE VIOLAZIONI
Le sentenze, riferite alle varie delibere assunte da Consob (giudice relatore Maura Caprioli), trattano le numerose contestazioni rivolte all'uomo che ha regnato su Veneto Banca fin dall'aprile del 2011: violazioni relative alle offerte di obbligazioni e azioni; violazioni procedurali e comportamentali; violazioni nella determinazione del valore delle azioni; violazioni negli ordini di acquisti e vendite (attraverso le quali furono agevolati gli amici); comunicazione di dati falsati alla Consob.
Oltre a Consoli, la Consob ha sanzionato anche gli amministratori che si sono succeduti nel Consiglio della Banca dal 2009 in poi, con particolare riferimento a quelli che hanno svolto la propria attività a partire dal 2014 (periodo nel quale si sono concentrate molte operazioni finite sotto accusa), imponendo loro di pagare multe che vanno da un minimo di 10 mila ad un massimo di 140 mila euro, a seconda del ruolo ricoperto, della durata del mandato e dello specifico coinvolgimento di ciascuno nelle numerose e gravi irregolarità emerse durante gli accertamenti della Consob.
LE RESPONSABILITÀ
La Corte d'Appello li ha ritenuti tutti responsabili, anche nel caso di consiglieri rimasti in carica per pochi mesi come Fabio Cerchiai, ma in molti casi ha rimodulato gli importi, accordando loro uno sconto sulle sanzioni amministrative stabilite dalla Commissione nazionale per le società e la Borsa. Le sentenze emesse dai giudici d'appello sono in corso di notifica e, dunque, non è stato possibile avere il dettaglio delle sanzioni emesse nei confronti di ciascun ex amministratore di Veneto Banca coinvolto nella vicenda.
MULTE PER 5 MILIONI
Nel mirino della Consob sono finiti in una quarantina, per un totale complessivo di sanzioni superiore ai 5 milioni, ora parzialmente ridotti dalla Corte d'appello. Tra i sanzionati da Consob figurano l'ex presidente Francesco Favotto, in carica dal 26 aprile del 2014 al 29 ottobre del 2015; il vice Alessandro Vardanega, in carica dal 26 aprile del 2014 al 17 novembre del 2015, assieme ai consiglieri d'amministrazione e ai componenti del collegio sindacale insediatosi nel 2014; e ancora Flavio Trinca, presidente dal 18 aprile del 2009 fino all'aprile del 2014, i consiglieri d'amministrazione e i componenti del collegio sindacale in carica dal 2011 in poi, oltre ad alcuni alti dirigenti.
La Corte, presieduta da Mario Bazzo, si sta occupando anche della sentenza di fallimento del Tribunale di Treviso, contro la quale ha presentato ricorso lo stesso Consoli: a metà dicembre i giudici hanno disposto una perizia per stabilire se effettivamente l'istituto fosse insolvente o se, come sostiene l'ex direttore generale, il patrimonio ancora in cassa il 25 giugno del 2017 - pari a 1,7 miliardi - fosse sufficiente per liquidare tutti i creditori
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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