IL BILANCIO
MILANO UniCredit archivia il primo anno del piano industriale, di cui sono confermati tutti i target, con un utile netto sopra le attese e un ritorno alla cedola cash dopo una pausa durata quattro esercizi. Il mercato apprezza con il titolo che a Piazza Affari chiude a +2,10% (17,8 euro), a dispetto di una giornata nera per i listini. «È stato un anno molto positivo che fa ben sperare per il proseguimento di Transform 2019» che «è in anticipo rispetto ai tempi previsti», spiega il ceo Jean Pierre Mustier. «Siamo sulla strada giusta - sottolinea - per rendere UniCredit una banca paneuropea vincente». Un percorso che, al momento, non contempla acquisizioni. Il focus resta la crescita organica, poi chiuso il piano «dal 2019 vedremo se ci saranno possibilità di M&A», dice Mustier che sul tema raffredda quelle che definisce «speculazioni su cose estremamente improbabili».
Non cambia poi la posizione su Mediobanca (l'istituto controlla l'8,5%) che resta una partecipazione non strategica su cui, quando il titolo si rivaluterà, verranno considerate tutte le opzioni. Nel dettaglio sui conti, il 2017 per il gruppo di Piazza Gae Aulenti si chiude con un utile netto di 5,5 miliardi (3,7 miliardi il rettificato), considerando gli effetti delle cessioni di Pekao e Pioneer. Mentre per il quarto trimestre l'utile netto è di 801 milioni di euro (708 milioni il rettificato), a fronte dei 13,5 miliardi di rosso del 2016. Proposto poi dal board il pagamento di un dividendo cash di 0,32 euro per azione, pari ad un monte dividendi di 0,7 miliardi di euro, corrispondente ad un payout del 20% sui profitti normalizzati. Per quest'anno la banca vede un utile netto tra i 3,7 miliardi normalizzati del 2017 e l'obiettivo di 4,7 miliardi di del 2019. «Si può probabilmente stimare che il 2018 sarà tra questi valori», afferma Mustier che si attende «un'evoluzione che più o meno dovrebbe essere proporzionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA MILANO UniCredit archivia il primo anno del piano industriale, di cui sono confermati tutti i target, con un utile netto sopra le attese e un ritorno alla cedola cash dopo una pausa durata quattro esercizi. Il mercato apprezza con il titolo che a Piazza Affari chiude a +2,10% (17,8 euro), a dispetto di una giornata nera per i listini. «È stato un anno molto positivo che fa ben sperare per il proseguimento di Transform 2019» che «è in anticipo rispetto ai tempi previsti», spiega il ceo Jean Pierre Mustier. «Siamo sulla strada giusta - sottolinea - per rendere UniCredit una banca paneuropea vincente». Un percorso che, al momento, non contempla acquisizioni. Il focus resta la crescita organica, poi chiuso il piano «dal 2019 vedremo se ci saranno possibilità di M&A», dice Mustier che sul tema raffredda quelle che definisce «speculazioni su cose estremamente improbabili».
Non cambia poi la posizione su Mediobanca (l'istituto controlla l'8,5%) che resta una partecipazione non strategica su cui, quando il titolo si rivaluterà, verranno considerate tutte le opzioni. Nel dettaglio sui conti, il 2017 per il gruppo di Piazza Gae Aulenti si chiude con un utile netto di 5,5 miliardi (3,7 miliardi il rettificato), considerando gli effetti delle cessioni di Pekao e Pioneer. Mentre per il quarto trimestre l'utile netto è di 801 milioni di euro (708 milioni il rettificato), a fronte dei 13,5 miliardi di rosso del 2016. Proposto poi dal board il pagamento di un dividendo cash di 0,32 euro per azione, pari ad un monte dividendi di 0,7 miliardi di euro, corrispondente ad un payout del 20% sui profitti normalizzati. Per quest'anno la banca vede un utile netto tra i 3,7 miliardi normalizzati del 2017 e l'obiettivo di 4,7 miliardi di del 2019. «Si può probabilmente stimare che il 2018 sarà tra questi valori», afferma Mustier che si attende «un'evoluzione che più o meno dovrebbe essere proporzionale».
