Unica Scarpa dalla pianura alla cima così da Treviso si ridisegna l'alpinismo

Martedì 28 Gennaio 2020
CALZATURE
TREVISO Scarpa chiude il 2019 a 110 milioni di fatturato (+ 6-7%) ed è pronta ad assumere ancora ad Asolo (Treviso), base produttiva e quartier generale di questa multinazionale delle calzature sportive di montagna controllata dalla famiglia Parisotto.
In questi giorni l'azienda presenta alla più importante fiera di settore in Germania i prodotti per la stagione invernale dell'anno prossimo: «È la fiera dove presenteremo le novità per il prossimo autunno inverno - spiega il presidente Sandro Parisotto, 60 anni, azionista del gruppo insieme alla sorella Cristian e al cugino Davide - il nostro prodotto di punta sarà Ribelle Tech 2.0 HD, una rivisitazione rispetto alla scarpa di montagna presentata nel 2017, che rappresentò una vera rivoluzione nel mondo dell'alpinismo. Allora abbiamo realizzato un prodotto che ha cambiato tutto il concetto della calzatura su indicazione dei nostri alpinisti per dare nuova sicurezza e performance. Quel modello è ancora l'unico scarpone da montagna in grado di accompagnare gli alpinisti da valle fino alla vetta. Mai fino a quel momento era stato possibile, per un atleta, andare da valle fino alla vetta con un unico scarpone. Due anni di lavoro per arrivare a concepire e realizzare un prodotto unico, che coniugasse la leggerezza di una scarpa da trail running con le prestazioni richieste ad uno scarpone da montagna. Ha una tomaia in tessuto sintetico realizzata a telaio come si facevano i maglioni una volta e altre innovazioni».
AMBIENTE
L'altra grande sfida è quella ambientale. «Stiamo lavorando nella direzione di prodotti sempre più sostenibili ma è ancora presto per realizzare una scarpa totalmente in materiale riciclato», avverte Parisotto, che fotografa così l'anno appena chiuso: «Il 2019 si è chiuso con un aumento del fatturato tra il 6 e il 7%. dovremmo essere intorno ai 110 milioni di giro d'affari, l'85% realizzato all'estero, con ebitda e utili in linea col il 2018. Nel 2019 siamo sopra al milione e centomila paia di calzature vendute: Stati Uniti e Germania stanno andando bene, speriamo che in Cina vi siano segnali positivi, sicuramente quello che sta accadendo ora non ci fa piacere perché condizionerà le nostre vendite nel Paese e in tutta l'Asia».
La crescita porterà a nuova occupazione. «L'azienda in una fase di riorganizzazione interna, a livello manageriale ci siamo concentrati sulla sede centrale di Asolo - dice il presidente di Scarpa -. Con l'Ad Diego Bolzonello la prima linea di manager è stata completata qualche mese fa, ci saranno degli inserimenti nel team. Stiamo cercando giovani che abbiano voglia, entusiasmo e amino la montagna - afferma Parisotto -. Già nel 2019 abbiamo assunto più di 20 persone, quest'anno probabilmente ne assumeremo un'altra decina che andranno ad aggiungersi agli attuali 340 addetti ad Asolo. A livello globale nelle nostre sedi produttive in Cina, Romania e Serbia arriviamo in totale a 1300 addetti».
Le prospettive sono positive, si punta ai 150 milioni di fatturato soprattutto con la crescita interna. «Insieme all'Ad stiamo mettendo a punto il nuovo piano industriale al 2023 - osserva il presidente - puntiamo a incrementare le nostre quote di mercato concentrandoci sul business di Scarpa. Se ci sarà l'occasione la valuteremo, ma sarà sempre legata all'ambito montagna, potrebbe essere abbigliamento tecnico, attrezzi o altri accessori. Sicuramente non nel fashion. E non partiremo con negozi nostri: siamo aperti a partnership con i nostro rivenditori ma non in gestione diretta. E la Borsa al momento non ci interessa».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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