Ultimo bilancio del banchiere che aveva unito due capoluoghi

Martedì 4 Agosto 2020
SEMESTRE DI CORSA
ROMA Ubi Banca ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto di 184,3 milioni in crescita del 38% rispetto allo stesso periodo del 2019, su cui pesavano gli oneri una tantum da oltre 42 milioni relativi all'accordo sindacale. Nel solo secondo trimestre l'utile è balzato dell'81,5% a 90,7 milioni. Tornando al semestre, i proventi operativi si sono attestati a 1,8 miliardi (-1,8%), con margine di interesse a 803 milioni (-9,3%) e commissioni nette a 823,7 milioni (+1,3%). In calo dello 0,8% a 1,18 miliardi gli oneri operativi, per un rapporto cost/income salito al 65,6%. Sul fronte patrimoniale, il Cet1 fully loaded sale al 13,4% (da 12,8% di marzo) scontando pro-quota un'ipotesi di dividendo pari a 0,2 euro per azione per l'esercizio 2020. Proseguendo nell'analisi del conto economico, Ubi segnala che gli oneri operativi sono diminuiti nonostante maggiori spese legate all'emergenza Covid e all'Opas di Intesa. Nel semestre le rettifiche nette su crediti sono state pari a 336 milioni, in calo dai 391 milioni del 2019. Si conclude il «mio rapporto di lavoro, dopo 18 anni lascio il mio testimone a chi verrà lasciando» un gruppo «solido e profittevole, visti i tempi, con persone di altissimo valore e che spero troveranno valorizzazione nel nuovo gruppo», ha detto il ceo Massiah nella conferenza stampa sulla semestrale. «Sono stati anni difficili e meravigliosi» nei quali l'attenzione è andata «a trovare un giusto bilanciamento tra conto economico e stato patrimoniale», è stato il saluto del banchiere che ha avuto il merito di unire il mondo bancario di due città: Bergamo e Brescia.
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