Tasse: lo Stato rastrella 43 miliardi a fine anno

Domenica 15 Dicembre 2019
LO STUDIO
VENEZIA Anche quest'anno a festeggiare un ricco Natale sarà sicuramente il Fisco che sotto l'albero troverà un «regalo» da 42,9 miliardi di euro. A consegnarlo - secondo la Cgia di Mestre - non sarà Babbo Natale bensì i contribuenti italiani che in questi giorni sono chiamati a onorare un elevato numero di scadenze fiscali. Entro lunedì prossimo, infatti, dal saldo dell'Imu-Tasi il fisco riceverà 9,6 miliardi, dal pagamento delle ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti e dei collaboratori altri 13,6 miliardi e dal versamento dell'Iva ben 19,7 miliardi. A questi prelievi si devono aggiungere le tasse trattenute alla fonte sulle tredicesime che verranno versate a quasi 18 milioni di lavoratori dipendenti (1,67 milioni in Veneto, 493mila in Friuli Venezia Giulia) e 16 milioni di pensionati (1,26 milioni in Veneto, 355mila in Friuli Vg): in totale circa 11 miliardi.
Il dato complessivo, fa notare l'Ufficio studi della Cgia, è comunque sottostimato, in quanto non tiene conto dell'eventuale pagamento dell'ultima rata della Tari che, in molti Comuni, avviene a dicembre. Questa gragnuola di tasse, per la Cgia, avrà anche quest'anno degli effetti negativi sugli acquisti di Natale perché troppe imposte abbattono i consumi.
«Se la spesa natalizia registrata l'anno scorso ha sfiorato i 10 miliardi di euro - dice il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - va ricordato che negli ultimi 10 anni è crollata del 30%. Questa contrazione ha penalizzato soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e la grande distribuzione sono riusciti, almeno in parte, ad ammortizzare il colpo inferto dall'e-commerce che, negli ultimi 4-5 anni, ha assunto dimensioni sempre più importanti. Con meno tasse e con una tredicesima più pesante, daremmo sicuramente più slancio alla domanda interna che, in Italia, rimane ancora troppo debole, anche nei restanti 11 mesi dell'anno».
TREDICESIME
«Tornando ai dati dell'analisi, a questo gettito di quasi 43 miliardi - aggiunge il segretario della Cgia, Renato Mason - vanno aggiunti altri 11 miliardi di euro prelevati dalle tredicesime che sono state o stanno per essere liquidate in queste settimane. Versamento che, comunque, sarà effettuato dal sostituto di imposta, ovvero il datore di lavoro, per conto dei lavoratori dipendenti e dall'Inps per i pensionati. In entrambi i casi la scadenza del versamento Irpef è il 16 gennaio 2020».
«Negli ultimi anni - rileva Mason -, un carico tributario eccessivo e una platea di servizi erogati dall'Amministrazione pubblica in flessione sia in termini di qualità che di quantità, hanno contribuito sensibilmente alla contrazione della domanda interna e degli investimenti. Alle piccole e piccolissime imprese, l'effetto combinato delle troppe tasse, del calo dei consumi delle famiglie e della contrazione dei prestiti bancari ha procurato squilibri finanziari tali da costringere tantissimi artigiani e piccoli commercianti a chiudere definitivamente l'attività».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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