Sospiro di sollievo per vino, pasta, olio d'oliva e formaggi

Domenica 16 Febbraio 2020
IL FOCUS
ROMA Tirano un respiro di sollievo i produttori di Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola e di altri formaggi a cui non sono stati ulteriormente alzati i dazi del 25 % imposti a ottobre. Stesso atteggiamento dei produttori di salami e liquori. Ancora più soddisfatti i produttori di vino, olio, pasta rimasti in bilico fino all'ultimo nella black list dell'Ustr, l'ufficio Usa per il commercio. Così pure i produttori di Pecorino Romano. E fanno festa grande i produttori di succo di prugna a cui vengono tolte del tutto le precedenti accise doganali del 25%. «Un ulteriore aumento dei dazi sarebbe stato un durissimo colpo», secondo il presidente dell'associazione delle Dop e Igp Cesare Baldrighi.
La minaccia era pesante perché nell'elenco era stato inserito il vino, cioè la voce più importante dell'export italiano oltreoceano (nel 2019 ulteriormente cresciuto del 4,2% per un valore di 1 miliardo e 750 milioni di euro). «Le ripercussioni - afferma Giorgio Mercuri, presidente di Alleanza Cooperative - sarebbero state drammatiche, come sta invece accadendo ai viticultori francesi colpiti a ottobre». A proposito di confronti: i nuovi dazi penalizzano l'industria delle posate di Francia e Germania e non quella italiana. «Pericolo scampato solo per il momento - precisa Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - perché l'amministrazione Usa ha detto chiaramente che la decisione presa ieri potrà essere rivista».
GLI INVESTIMENTI
«Le aziende - afferma Piero Mastroberardino di Federvini - restano in ansia senza poter programmare investimenti e pianificare l'attività». «Oggi intanto raccogliamo i risultati dell'impegno messo in campo e di un grande lavoro di squadra», commenta la ministra all'Agricoltura Teresa Bellanova che due settimane fa aveva incontrato l'omologo statunitense.
Per l'agroindustria italiana l'applicazione di ulteriori dazi sarebbe stata un colpo pesante perché con 4,5 miliardi l'anno, quello americano è il primo mercato di sbocco fuori dall'Europa e il terzo in assoluto. «Un mercato necessario, strategico e non sostituibile per il nostro export», lo definisce Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia. I dazi imposti a ottobre hanno riguardato prodotti per un valore di 500 milioni di euro. Nonostante le imposizioni daziarie già applicate, l'export in Usa ha però fatto registrare nel 2019 un + 11%. «Di questo - afferma Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare - dobbiamo ringraziare il know how dei nostri imprenditori». I prodotti più colpiti - secondo Coldiretti - sono stati Parmigiano e Grana crollati rispettivamente del 54 % e del 43% nei mesi immediatamente successivi all'imposizione dei primi dazi. Male invece i liquori e il presidente di Coldiretti Ettore Prandini chiede di «attivare al più presto aiuti compensativi ai settori che restano colpiti».
Carlo Ottaviano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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