Scatto da record per i nuovi Btp richieste oltre quota 100 miliardi

Giovedì 4 Giugno 2020
IL DEBITO
ROMA Lo spread Btp/Bund era tornato ai minimi di fine marzo. Un'occasione ghiotta per il Tesoro per lanciare a sorpresa la terza caccia di nuovi Btp salva debito e anti-covid. Così in un colpo solo ieri il Btp decennale ha messo in fila ben 108 miliardi di ordini, un record che raddoppia quello già segnato il 21 aprile scorso con la prima emissione lanciata dopo l'emergenza. Anche allora il collocamento sindacato di Btp a 5 e a 30 anni aveva fatto segnare sul book richieste per quasi 110 miliardi. Un cifra che si aggiunge al Btp Italia anti-covid in buona parte dedicato ai risparmiatori piazzato a fine maggio (22 miliardi) a fronte di richieste per oltre 33 miliardi.
In sole tre battute di caccia agli investitori - solo per considerare le aste principali - e in una finestra di 44 giorni il Tesoro ha ricevuto richieste per oltre 250 miliardi, una quota importante se si considerano le emissioni lorde previste nel 2020 dal Tesoro prima che scoppiasse l'emergenza (400 miliardi). Alle previsioni di inizio anno vanno aggiunte oggi le nuove emissioni necessario per coprire il nuovo deficit: secondo alcune stime servono almeno 160 miliardi, una cifra che scende a 100 miliardi se si considerano Mes, Sure, ma non ancora le risorse del Recovery Fund.
Quello messo agli atti ieri è l'ennesimo segnale della fiducia degli investitori nel nostro Paese. Una fiducia certamente rafforzata dalla svolta verso le sovvenzioni da parte della Commissione Ue, ma anche dal piano di acquisti della Bce. Oggi Christine Lagarde scioglierà la riserva sull'allargamento e lo slittamento della scadenza per il Piano di acquisti Pandemico (Pepp).
L'APPEAL
Dunque il Mef ha collocato ieri 14 miliardi di Btp decennali con rendimento 1,65%, da pagare in due cedole semestrali, attraverso un collocamento sindacale che sancisce anche il ritorno degli investitori stranieri. L'operazione, annunciata all'ultimo minuto il 2 giugno dal Mef, ha colto così il cambio di passo verso il debito italiano degli ultimi giorni. Oltre all'intervento con il Pepp, da 750 miliardi già operativi da aprile, Francoforte potrebbe nella riunione di oggi, rafforzarne la dotazione (tra 550 e 750 miliardi) a tutto vantaggio della tenuta dei titoli di Stato italiani. In aprile e maggio la banca centrale ne ha acquistati sul mercato secondario per 37,4 miliardi di euro, concentrando così proprio sui Btp buona parte dei suoi sforzi. Il collocamento sindacato curato da BNP Paribas, Citigroup, HSBC France, Mps Capital Service, NatWest Markets e UniCredit sembra aver segnato un cambio di passo rispetto al deflusso di capitali esteri registrato sui titoli italiani tra marzo e aprile, certificato anche dall'aumento dello spread di marzo oltre 280 punti. I segnali positivi sull'epidemia insieme alle misure Ue hanno spinto una domanda già forte a fine aprile e a maggio. E non poteva essere diversamente, spiegano gli operatori considerando i tassi offerti in un contesto di tassi a zero e i segnali positivi di maggiore propensione al rischio.
Il flusso sostenuto di ordini nelle primissime ore della mattinata ieri nel quale il book era già salito a 85 miliardi, ha perfino permesso al Mef di far scendere il tasso dai 15 punti base rispetto al benchmark fino a 9 punti. Inevitabile un po' di debolezza registrata dallo spread, di fronte all'arrivo di nuova carta italiana: ieri il differenziale tra Roma e Berlino ha poi finito per chiudere stabile a quota 190 punti. Con il tasso sul decennale all'1,55%
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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