Save: tutti confermati. «I debiti? Bassi»

Giovedì 22 Ottobre 2020
Save: tutti confermati. «I debiti? Bassi»
TRASPORTI
VENEZIA Save: soci compatti, cda confermato in blocco, via libera all'unanimità anche al rinnovo del vertice: Enrico Marchi resterà presidente per altri tre anni, Monica Scarpa Ad. Sarà lei a guidare anche la società di gestione degli scali di Verona e Brescia, partecipata da Save al 40% i cui patti di sindacato scadono a fine dicembre. Ma dopo il bilancio record 2019, il 2020 sarà probabilmente in rosso, come per tutto il settore. La cassa integrazione continuerà e stop agli investimenti da 350-400 milioni sull'aerostazione di Venezia. Lo scalo di Treviso resta strategico, ma i lavori sono fermi in attesa di via libera dal ministro dell'ambiente.
«Tutto come previsto, abbiamo rinnovato il consiglio nel segno della continuità, le deleghe sono state confermate - commenta a fine dell'assemblea dei soci Marchi - mi ha fatto piacere l'unanime apprezzamento dei soci verso la gestione e il management. I nostri aeroporti oggi sono del tutto sicuri, siamo stati i primi in Italia a fare i tamponi rapidi in aeroporto. Purtroppo l'incertezza sulla pandemia a livello mondiale sta di fatto bloccando il traffico aereo, ma la società è solida e resiliente, l'indebitamento di Save è basso e sostenibile. Abbiamo liquidità in abbondanza anche grazie allo stop degli investimenti sull'aerostazione di Venezia, 350-400 milioni previsti (quelli sulle piste sono già finiti). Lo stop agli ammortamenti e il rinnovo per tutte le concessioni aeroportuali di altri due anni, che noi auspichiamo diventi di 5, ci ha dato nuovi margini. Ora attendiamo i fondi per gli aeroporti promessi dal governo, 800 milioni per tutti gli scali italiani anni, che serviranno anche per programmare il futuro. Mi auguro che questa crisi da Covid, che pesa decisamente sul Veneto e sul suo turismo, possa finire in primavera con i vaccini, ma i livelli di traffico del 2019 non torneranno prima del 2023-2024».
L'aeroporto Canova di Treviso resta strategico ma anche chiuso: «Credo che questa crisi abbia fatto capire a tutti quanto sia importante l'aeroporto per il territorio - afferma Marchi togliendosi qualche sassolino -. Quando tutto andava bene solo voci di critica e abbiamo dovuto ridurre il traffico a Treviso. Noi confermiamo che lo scalo resta strategico, apriremo non appena l'emergenza sarà finita e torneranno i viaggiatori. Siamo impegnati a fare tutta una serie di opere di mitigazione come la passerella sulla Noalese anche oggi. Purtroppo siamo in Italia, e il ministro per tre volte si è rifiutato di firmare il via libera ai lavori da 53 milioni sull'aerostazione. Sindaco e stakeholder sono consapevoli di questa situazione. Questa sera parteciperò a una riunione a Treviso proprio per dire le cose che vogliamo fare».
Poi il rosario dei dati, tutti in calo. «Nel periodo gennaio-settembre i nostri aeroporti hanno registrato una flessione dei passeggeri del -73% a Venezia e del - 64% a Verona - dice il presidente riconfermato di Save, azionista al 12% della controllante Il Milione con Sviluppo 87 mentre Deutsche Bank (tramite Infra Hub) e i francesi di Infravia (con Leone Infrastructure) hanno il 44% a testa -. Il bilancio 2020 sarà condizionato dalle misure prese dal governo. Oggi circa il 70% dei nostri addetti sono in cassa integrazione, per fortuna potrà essere utilizzata anche per l'anno prossimo e sarà estendibile anche successivamente: questo ci consente di far venire al lavoro a rotazione le persone che servono per l'attività».
ATTESI GLI AIUTI DI STATO
Sul piano dei conti sarà dura non chiudere in perdita. Già nel primo semestre il rosso sarebbe stato pesante. «Difficile dire come chiuderemo l'anno: la sospensione degli ammortamenti potrebbe coprire gran parte delle nostre perdite, l'estensione della concessione non è stata contabilizzata nella semestrale e attendiamo gli aiuti del governo - dice Marchi -. Siamo tranquilli, il debito è assolutamente sostenibile, pesa soprattutto sulla controllante Il Milione e poco su Save. La nostra posizione è solida, abbiamo liquidità almeno fino a fine 2021».
Tenendo conto delle minori spese e delle previsioni di traffico migliori, Marchi è sicuro che si creerà liquidità per abbassare il debito già tra 12-18 mesi. «A Verona manteniamo il programma di 70 milioni di investimento e siamo pronti ad aggiornare i patti di governo entro dicembre», osserva Marchi. In generale Marchi è fiducioso: «Quando questo periodo sarà passato la gente riprenderà a viaggiare come aveva già fatto quest'estate, quando si era ricreata una situazione di fiducia forse anche eccessiva. Ma è importante destinare risorse non solo ad Alitalia».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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