Rino Mastrotto studia la cessione del gruppo ai fondi

Sabato 14 Luglio 2018
CONCERIE
VENEZIA (m.cr.) Quattro in corsa per il controllo di Rino Mastrotto Group. L'imprenditore vicentino fondatore della multinazionale specializzata nella lavorazione delle pelli a uso industriale, 250 milioni di fatturato nel 2016 e circa 350 previsti a fine anno con utile a doppia cifra, potrebbe cedere l'80% del capitale per restare con un ruolo operativo e una quota di minoranza significativa.
Sul tavolo dell'advisor Banca Imi, secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa finanziaria, sarebbero infatti restate quattro offerte: quelle dei private equity Alpha, Sun Capital, Nb Renaissance e Ardian. L'affare segue quelli di altre aziende cedute nello stesso settore, ad esempio il gruppo Pasubio (fatturato 2017 a 330 milioni, valutazione circa 285) venduta un anno fa al fondo Cvc Capital con la famiglia Pretto che ha riacquistato un 10% rimanendo con responsabilità gestionali. E c'è anche un esempio esterno alla concia che può fare da paragone: quello di Lino Dainese, che nel 2014 ha ceduto per 130 milioni l'80% della società vicentina delle tute da moto al fondo InvestCorp mantenendone il 20%.
Rino Mastrotto, 72 anni, anche alla luce delle incertezze sui mercati internazionali, grande palcoscenico dell'ultimo sviluppo del suo gruppo, avrebbe deciso di passare la mano. Ma la decisione definitiva non dovrebbe avenire prima di settembre.
Con sede a Trissino (Vicenza), 800 addetti, cinque stabilimenti produttivi (tre in Italia, nel Vicentino, uno in Brasile e uno in Svezia), Rino Mastrotto Group ha chiuso il 2016 con circa 250 milioni di euro di ricavi, in leggera discesa sul 2015, chiuso con 258 milioni e un ebitda di 23 milioni. Un anno fa la società, una delle maggiori realtà industriali nel settore della conceria per uso industriale con portafoglio clienti che vede le principali griffe della moda e le più importanti case automobilistiche, ha emesso anche un minibond di 12 milioni.
MINIBOND
Un'operazione condotta con l'assistenza di Banca Finint, tra gli advisor più attivi in questo settore. La scadenza è fissata alla fine del 2023, con rimborso a partire dal 2020. A sottoscrivere è stata una decina di soggetti tra cui fondazioni, fondi pensione e banche. La società veneta ha programmato un piano di crescita 2017-2020 che prevede l'accelerazione sul processo di internazionalizzazione, con i riflettori puntati in particolare sui mercati europeo, americano e asiatico. L'ingresso di un fondo dovrebbe dunque portare capitali proprio con questo obiettivo. La crisi delle banche venete ha comportato anche per Mastrotto una forte perdita, ma non ha alcun influenza sul progetto di cessione, alla base del quale c'è soprattutto l'idea di assicurare un futuro oltre all'ambito familiare.
Rino Mastrotto Group a fine 2017 è stato insignito del premio Marco Polo per «il notevole contributo allo sviluppo dell'interscambio internazionale, ottenuto puntando a una produzione diversificata in molte divisioni specializzate unendo ricerca e innovazione a una rigorosa politica ambientale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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