RINNOVABILI
VENEZIA (m.cr.) Gruppo Green Power si consolida e tratta per far

Venerdì 29 Marzo 2019
RINNOVABILI
VENEZIA (m.cr.) Gruppo Green Power si consolida e tratta per far entrare un nuovo partner ma anche per nuove acquisizioni. Il gruppo dell'energia rinnovabile di Mirano (Venezia) controllato dai fratelli Barzazi al 72% dopo l'uscita di scena un anno fa di Innovatec (che controllava la società attravwerso Ggp holding) ha chiuso il 2018 con ricavi poco sotto i 17 milioni e il ritorno all'utile dopo la decisa perdita consolidata del 2017 (2,1 milioni). «Abbiamo registrato una netta inversione di tendenza, il piano di rilancio sta cominciando a dare i primi frutti - afferma il presidente e Ad David Barzato, 41 anni - i ricavi sono scesi di poche centinaia di migliaia di euro, abbiamo fatto un po' di selezione e abbiamo registrato un salto importante nella redditività dovuto alle nuove strategie commerciali e al contenimento dei costi e al lancio di nuovi prodotti come la vendita di caldaie di condensazione e impianti di domotica. Azzerato il debito bancario sulle linee ordinarie, ora a pesare c'è soprattutto il leasing per l'acquisto della sede a Mirano».
ACQUISIZIONI IN VISTA
Il presidente del gruppo da 50 addetti diretti e 300 con l'indotto, affiancato al vertice dal fratello Christian, ricorda le vicissitudini passate da una causa e da una transazione: «Il gruppo milanese nostro ex socio di maggioranza ha avuto pesanti problemi finanziari, abbiamo rilevato la maggioranza di Green Power per un euro per evitare il concordato preventivo. Siamo riusciti a resistere in un momento molto negativo nella vita dell'azienda che ho vissuto in prima persona come Ad, evitando il concordato e azzerando poi il debito con nostri fondi per sei milioni. Quest'anno, il decimo dalla nostra fondazione, si annuncia positivo e pensiamo di assumere altro personale. Pensiamo di crescere sia per linee interne che per esterne, stiamo valutando infatti dossier per acquisire aziende. E siamo alla ricerca di partner sempre nel settore energetico». Un passo obbligato. «Abbiamo l'obbligo di vendere una quota entro breve per evitare l'Opa - spiega David Barzazi - dobbiamo cedere almeno un 31%, ma potremo vendere anche uan quota ulteriore ma solo davanti a un'alleanza solida».
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