Prosecco, anche i francesi in difesa della Doc A Venezia la riunione finale contro il Prosek

Venerdì 22 Ottobre 2021
Prosecco, anche i francesi in difesa della Doc A Venezia la riunione finale contro il Prosek
IL CASO
VENEZIA L'Italia e il Nordest sono convinti di avere le carte giuste per vincere la partita del Prosek. E anche altre organizzazioni internazionali si stanno muovendo a supporto della battaglia a Bruxelles per la difesa della denominazione Prosecco per il vino di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Se cade questo principio a rischio c'è infatti anche per esempio lo Champagne.
La riunione finale del gruppo di opposizione alla domanda di protezione della menzione tradizionale croata Prosek si terrà a Venezia il 2 novembre. La prossima settimana saranno ultimate le valutazioni e la redazione del testo in sede ministeriale, poi ulteriore confronto. «Hanno già assicurato la partecipazione tutti i soggetti istituzionali ed economici interessati alla tutela della Dop Prosecco - avverte il sottosegretario all'agricoltura Gian Marco Centinaio - c'è assoluta identità di vedute tra Ministero, rappresentanti delle due Regioni interessate, dei tre Consorzi e delle associazioni professionali e vitivinicole. Gli italiani e il sistema paese non permettono a nessuno che gli elementi caratteristici dell'identità nazionale e territoriale possano essere oggetto di goffi tentativi di imitazione e speculazione». Secondo le direttive del ministro Stefano Patuanelli e di Centinaio il gruppo di lavoro sta approfondendo, tra i vari motivi di opposizione, quelli dell'incompatibilità con le norme sulle menzioni tradizionali con particolare riferimento alla questione della omonimia tra la menzione «Prosek» e le Dop «Prosecco», «Conegliano Valdobbiadene-Prosecco» e «Colli asolani-Prosecco» o «Asolo-prosecco». Ulteriore attenzione si pone alla tutela delle Dop e Igp nella Ue e a livello internazionale anche in ambito del negoziato Trips, nonché alla preesistente richiesta croata di protezione della menzione «Prosek» nell'ambito dei negoziati di adesione della Croazia all'Ue (domanda ufficiale di Zagabria nel dicembre 2013).
«Per l'Italia e i suoi prodotti tipici quella del Prosecco è una partita cruciale, so che anche colleghi francesi sono preoccupati da questa situazione e temono per i loro prodotti - spiega Stefano Zanette, presidente del Consorzio del Prosecco Doc che rappresenta i produttori di Veneto e Friuli Venezia Giulia, oltre mezzo miliardo di bottiglie l'anno -. Il mio rammarico è che non si sia intervenuti prima. L'allarme l'avevamo lanciato mesi fa. Il sistema Italia oggi si deve muovere compatto per difendere la nostra denominazione per evitare un nuovo caso Tocai». «Diversi enti europei e internazionali presenteranno le loro osservazioni sui problemi che si genererebbero da un'approvazione alla denominazione di Prosek - conferma il direttore del Consorzio, Luca Giavi - e altre realtà francesi non solo del vitivinicolo supporteranno, la nostra posizione. Ci sono stati anche interventi anche sui governi. E il Nord Europa si sta muovendo anche a tutela del consumatore. Entro il 21 novembre devono essere proposte le opposizioni, poi toccherà alla Commissione decidere e temo tempi lunghi. Ma noi continueremo a premere, vogliamo una decisione il più presto possibile».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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