Popolare Vicenza, battaglia di 7 ore contro i sequestri a Zigliotto e Zonin

Giovedì 3 Maggio 2018
Popolare Vicenza, battaglia di 7 ore contro i sequestri a Zigliotto e Zonin
BATTAGLIA LEGALE
VENEZIA Crac Popolare Vicenza, udienza fiume al Tribunale del Riesame per discutere dei ricorsi contro i sequestri conservativi per 15,4 milioni (ma molto più limitati nel concreto) emessi nei confronti di una serie imputati dal gup Roberto Venditti alla fine del febbraio scorso. Come annunciato, Gianni Zonin ha rinunciato a presentare le sue ragioni in questa fase riservandosi di calare i suoi presunti assi più tardi, in sede processuale. Ma in dibattimento - l'udienza di ieri è durata circa sette ore - è scesa sua moglie Silvana Zuffellato, che ha contestato alcuni dei sigilli posti dal gup. L'altro grande protagonista nell'udienza di ieri è stato Giuseppe Zigliotto, ex presidente di Confindustria Vicenza ed ex consigliere d'amministrazione di Popolare Vicenza. Più esattamente, i suoi parenti passati (L'ex moglie Lucia Donati) e presenti (Matteo Vigolo). Che si sono opposti ai sequestri dell'appartamento di Ravenna e della vilal di Longare (Vicenza).
PAROLA AGLI IMPUTATI
«Riteniamo di avere le nostre ragioni di diritto e sul merito - si limitano a commentare gli avvocati Manfredini che difendono Zigliotto - ma soprattutto vorremmo finalmente che questo processo diventasse il processo degli imputati e non delle parti civili». Il tema è quello del grande clamore suscitato dalle azioni degli avvocati (ieri in aula in prima fila Renato Bertelle e il collega Michele Vettore) delle parti civili (circa 5mila) ammesse all'udienza preliminare che il 12 maggio vedrà un altro appuntamento decisivo. Le questioni affrontate davanti al tribunale del Riesame ieri riguardano infatti in profondità il processo preliminare avviato nel dicembre scorso, se venissero accolte verrebbe minato anche l'intero castello accusatorio anche della procura, a partire dalle indagini svolte per arrivare alla violazione del diritto della difesa.
Il gup Venditti a sostegno del sequestro conservativo nei confronti dei beni dei sei imputati (la posizione dell'ex direttore Samuele Sorato è stata stralciata) - Giovanni Zonin, Massimiliano Pellegrini, Andrea Piazzetta, Emanuele Giustini, Paolo Marin e Giuseppe Zigliotto - aveva asserito che il sequestro può essere concesso anche in fase di udienza preliminare, purché vi siano i requisiti della fondatezza dell'ipotesi accusatoria e dellurgenza della cautela. Uno dei punti più contestati dalle difese degli imputati. Il giudice Venditti poi aveva ricordato come i vertici della Popolare di Vicenza siano accusati di aver ostacolato le funzioni di vigilanza della Banca d'Italia e della Banca centrale Europea (e anche della Consob) per coprire il sistema delle operazioni baciate e delle operazioni svuota-fondo. Operazioni che alcuni imputati assicurano di non aver mai conosciuto. Gli avvocati attaccano soprattutto i tempi dell'inchiesta e la chiamata in causa solo di alcuni membri del passato cda. Non si può fare di tutta un'erba un fascio, soprattutto quando con i sequestri si va a ledere pesantemente il diritto costituzionalmente garantito alla proprietà.
M.Cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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