Popolare Cividale, azionisti al palo e voglia di spa

Sabato 19 Gennaio 2019
Popolare Cividale, azionisti al palo e voglia di spa
CREDITO
VENEZIA Popolari non quotate, soci al palo. Anche per la Cividale, che quota oggi intorno ai 7,2 euro, o per la Volksbank, 11,9 euro. Valori in continuo calo, ma il problema più pesante è che vendere le azioni per i risparmiatori delle banche cooperative locali è diventato quasi impossibile. Il mercato telematico Hi-mtf avviato qualche anno fa non è mai decollato e c'è chi protesta. A Ragusa pochi giorni fa la protesta dei piccoli risparmiatori trasformati in gilet gialli davanti alla sede della Banca Agricola Popolare di Ragusa. La Banca non riacquista le proprie azioni, che dalle 117 euro e 40 centesimi dello scorso agosto sono crollate a quota 83 euro e 50. E nella prossima asta il titolo potrebbe precipitare a quota 68 euro. E ancora di più entro fine anno.
«É un problema che abbiamo tutte noi Popolari non quotate, l'unica soluzione che abbiamo è quella di far andare bene la banca, riacquistare fiducia del sistema, dimostrando che c'è una possibilità di crescita, allora a quel punto la valutazione delle azioni tornerà a essere idonea - spiega Michela Del Piero, presidente di Popolare Cividale -. Tutte le azioni bancarie quotano in media 0,3 del patrimonio, noi siamo ancora un po' più su con 7,2 euro per azione, ma il nostro è un mercato ancora controllato. Con quello che è successo, penso alle Popolari venete, e quello che accade anche in questi giorni, Mps e Carige, è difficile che qualcuno venga a comprare azioni di Popolari non quotate. Ma la nostra banca c'è e ha tutte le possibilità di riprendersi.
Abbiamo chiesto e ottenuto l'autorizzazione della Banca d'Italia a varare un piccolo plafond, ora di 1,5 milioni. Un po' di movimento nel mercatino c'è, non c'è comunque uan corsa forsennata alla vendita, sul mercato ci sono solo 800mila azioni, il 4,7% del capitale. Si tratta di qualche centinaia di azionisti su 15mila circa, anche se è vero che vista l'impossibilità di cedere in molti hanno rinunciato. Però il problema rimane, soprattutto perché noi non possiamo scegliere che ordini soddisfare, quindi non possiamo aiutare gli azionisti che sono in condizioni di maggiore difficoltà e hanno necessità di vendere».
RILANCIO
La presidente Del Piero in ogni caso non lascia, anzi, intende raddoppiare: «Nel 2018 la banca chiuderà con un risultato positivo, non distribuiremo però un dividendo. Ci sono molti investimenti da fare, il patrimonio netto deve crescere. Ritengo di ricandidarmi alla presidenza, ho questo progetto da portare a compimento: vorrei lasciare tra tre anni una banca solida, in crescita, con le azioni possibilmente liquide».
Di tutt'altro avviso uno storico oppositore della precedente gestione ultra quarantennale di Lorenzo Pelizzo, il notaio di Udine Pierluigi Comelli: «Secondo me non c'è futuro per la Cividale da sola, per me dovremo tarsformarcin in spa e fare come la Popolare San Felice, chiamare un advisor come Rothschild e trovare un compratore. Oggi non possiamo vendere le nostre azioni e siamo costretti a pagarci sopra tasse su valutazioni irrealistiche. Perderemo qualcosa rispetto ai 7,2 euro virtuali di oggi ma almeno incasseremo qualcosa e potremo uscire da questa trappola».
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci