Peroni scommette ancora su Padova

Martedì 25 Giugno 2019
Peroni scommette ancora su Padova
L'INVESTIMENTO
PADOVA Anche la birra giapponese per eccellrnza Asahi verrà fatta a Padova, nello stabilimento della Peroni che negli ultimi tre anni ha visto investimenti per 20 milioni. Nata 170 anni fa l'azienda, da tre anni acquisita da una multinazionale giapponese, vede tre stabilimenti in Italia - oltre che a Padova, a Roma e Bari -, esporta in 75 Paesi ed è l'unica in Europa a produrre la Asahi Super Dry, la birra giapponese numero uno nel mondo grazie al processo Sfaf. «Sono 1500 le aziende in Italia che producono luppolo per noi e 200 quelle che forniscono mais, una grande filiera tutta italiana - ha spiegato il technical & supply chain director dello stabilimento padovano Roberto Cavalli - La birra italiana è un grande successo nel mondo ed è esportata in 75 Paesi. A Padova produciamo il 65% dell'export con una crescita del 12% annuo. La produzione è attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Padova produce 1.800.000 litri di birra, l'unico problema è reperire il personale specializzato».
Lo stabilimento è in grado di sfornare 34 bottiglie al secondo. Nel 2018 la produzione è stata di 234 milioni di bottiglie, 200 milioni dei quali nel formato da 33 cl. Inoltre escono dalla produzione di Padova 1.900.000 fusti di varie capacità. Sono 160 i dipendenti fissi più gli stagionali, un centinaio i camion che ritirano la birra ogni giorno ed altrettanti in entrata con i prodotti, la rete di vendita vede 300 commerciali. Il nuovo impianto di fermentazione inaugurato ieri è costato 7 milioni ma negli ultimi 3 anni sono 20 i milioni investiti nello stabilimento e 13,5 quelli previsti nel prossimo triennio.
«Tassazione al 20% per le imprese e al 15% per le persone fisiche, ossia la Flat Tax, che ha già dato ottimi risultati dove applicata. L'Europa però dovrebbe riservare all'Italia lo stesso trattamento già messo in atto per Spagna e Francia, non si può essere rigidi solo con l'Italia e flessibile con gli altri Stati. In ogni caso la trattativa si farà sui numeri». Lo ha detto il sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci, a margine dell'inaugurazione dei nuovi impianti di fermentazione della Peroni. «Verrà applicata con un risultato di circa 10/12 miliardi di risparmio per i contribuenti - ha spiegato Bitonci - e sarà finanziata con un aumento delle entrate e la lotta all'evasione. Faccio un esempio: lo scorso gennaio, grazie alla fatturazione elettronica sono state scoperte false compensazioni Iva per circa 700 milioni». Bitonci non vede invece possibile l'applicazione del salario minimo garantito: metterebbe in seria difficoltà le piccole aziende e gli artigiani.
MINIBOT
Il Sottosegretario si è detto inoltre possibilista sui minibot al centro di roventi polemiche, anche interne al partito e stroncati dal Sottosegretario Giorgetti. «I minibot potrebbero essere una soluzione, capisco le polemiche di questi giorni - ha precisato - ma anche l'Europa dovrebbe fare chiarezza, e non può essere limitata la sovranità nazionale nell'emettere uno strumento di credito». Infine il sottosegretario si è espresso sui conti dello Stato: «Le previsioni di spesa per il 2019/2020 prevedono una riduzione di circa 3 miliardi nel bilancio dato che porterebbe il deficit sul Pil al 2,1% rispetto al previsto 2,4%». Bitonci si è intrattenuto con i vertici dello stabilimento di Padova, sottolineando come si tratti di uno degli stabilimenti da annoverare tra le migliore esperienze del Nordest.
Luisa Morbiato
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