Otto per mille, nel 2019 risale lo Stato in calo le scelte per la Chiesa cattolica

Martedì 14 Luglio 2020
Otto per mille, nel 2019 risale lo Stato in calo le scelte per la Chiesa cattolica
LA CADUTA
ROMA La tendenza dura ormai da qualche anno: al momento di decidere la destinazione del proprio otto per mille nella dichiarazione dei redditi gli italiani sono meno propensi a firmare per la Chiesa cattolica mentre - pur su numeri complessivamente più piccoli - esprimono una fiducia crescente nei confronti dello Stato. Il tutto in un contesto in cui diminuiscono le scelte espresse direttamente e dunque aumenta il numero di coloro che preferiscono non manifestare una preferenza. Gli ultimi dati disponibili appena resi noti dal Dipartimento Finanze del ministero dell'Economia si riferiscono alle dichiarazioni compilate lo scorso anno, ma relative ai redditi del 2018. Va ricordato che - in base al complesso meccanismo utilizzato - la distribuzione effettiva delle somme avviene con tre anni di ritardo rispetto alle decisioni degli interessati; di conseguenza quest'anno vengono ripartiti gli importi provenienti dalle dichiarazioni dei redditi 2016, inviate l'anno successivo. Dunque lo scorso anno su quasi 41,4 milioni di contribuenti quelli che hanno espresso una scelta sono poco più di 17 milioni, il 41,2 per cento del totale. Percentuale in calo costante: nel 2018 era al 41,8 per cento e cinque anni fa oltre il 45. Quasi sei italiani su dieci preferiscono insomma lasciare fare, rinunciando a dare un'indicazione. Tra coloro che si esprimono, la Chiesa cattolica resta ampiamente maggioritaria, ma con una tendenza che nel corso degli anni è negativa: i 13 milioni 156 mila contribuenti che le hanno dato fiducia rappresentano il 31,8 per cento dei contribuenti totali e il 77,2 di quelli che hanno espresso una scelta: numeri rilevanti che si confrontano però con i 13,5 milioni dell'anno precedente e i 15,6 milioni del 2011. In quell'anno l'incidenza percentuale delle scelte a favore della Cei era del 37,6 per cento sul complesso dei contribuenti e dell'82,2 se riferita alle indicazioni esplicite. In otto anni quindi il calo è stato di circa due milioni e mezzo di contribuenti.
SENZA PREFERENZE
La Chiesa cattolica a differenza di altre confessioni religiose ha deciso di ricevere anche l'Irpef dei contribuenti che non hanno espresso preferenze, la quale viene ugualmente ripartita in base alle indicazioni di tutti gli altri. Ecco quindi che quest'anno - come si diceva a valere sui redditi 2016 - la Cei metterà insieme poco più di un miliardo (precisamente 1.075.855.721 euro) su circa 1,4 miliardi complessivamente erogati. Il secondo percettore è lo Stato stesso con poco più di 200 milioni; seguono i valdesi con quasi 43 e a distanza gli altri. Con riferimento ai redditi 2018 hanno scelto la Repubblica italiana oltre 2,8 milioni di contribuenti, circa 134 mila in più rispetto alla dichiarazione precedente. In buona crescita anche i buddisti, rappresentati da due associazioni diverse.
L. Ci.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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