IL PIANO
ROMA Un nuovo sistema di ammortizzatori sociali che garantisca un paracadute anche ai lavoratori dipendenti delle aziende più piccole. «Nessuno escluso», è il principio guida della riforma che la ministra Nunzia Catalfo vuole portare a casa in «tempi stretti». Dopo le polemiche sui ritardi nei pagamenti, autorizzati a milioni di persone causa Covid, «limiti» e «fragilità» dell'assetto attuale sono diventati eclatanti. Per il Governo agire è indispensabile. Il restyling era nell'aria. Lo stesso premier Giuseppe Conte aveva annunciato il progetto. Ora la ministra Catalfo indica i primi punti fermi, parlando di un «meccanismo assicurativo», che funziona a contribuzione, a copertura del lavoro subordinato. A tracciare il cambio di passo anche una commissione ad hoc, fatta di cinque esperti, tutti docenti universitari. Quattro professori in diritto del lavoro e un economista specializzato in innovazione. L'idea è di rendere meno «passivo», ovvero assistenziale il welfare, collegandolo alle politiche «attive», di formazione e ricollocazione. Un doppio binario che porterebbe a garantire i lavoratori non solo da interruzioni temporanee della produzione ma anche da «transizioni occupazionali». E a essere tutelati sarebbero tutti i lavoratori. Comunque già dire che l'assicurazione vale per tutte le realtà con addetti significa includere una fetta larghissima, quella di aziende sotto i 5 dipendenti. Milioni di lavoratori che oggi sono salvaguardati dalla cassa in deroga scattata per tutti a seguito dell'emergenza Covid.
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© RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA Un nuovo sistema di ammortizzatori sociali che garantisca un paracadute anche ai lavoratori dipendenti delle aziende più piccole. «Nessuno escluso», è il principio guida della riforma che la ministra Nunzia Catalfo vuole portare a casa in «tempi stretti». Dopo le polemiche sui ritardi nei pagamenti, autorizzati a milioni di persone causa Covid, «limiti» e «fragilità» dell'assetto attuale sono diventati eclatanti. Per il Governo agire è indispensabile. Il restyling era nell'aria. Lo stesso premier Giuseppe Conte aveva annunciato il progetto. Ora la ministra Catalfo indica i primi punti fermi, parlando di un «meccanismo assicurativo», che funziona a contribuzione, a copertura del lavoro subordinato. A tracciare il cambio di passo anche una commissione ad hoc, fatta di cinque esperti, tutti docenti universitari. Quattro professori in diritto del lavoro e un economista specializzato in innovazione. L'idea è di rendere meno «passivo», ovvero assistenziale il welfare, collegandolo alle politiche «attive», di formazione e ricollocazione. Un doppio binario che porterebbe a garantire i lavoratori non solo da interruzioni temporanee della produzione ma anche da «transizioni occupazionali». E a essere tutelati sarebbero tutti i lavoratori. Comunque già dire che l'assicurazione vale per tutte le realtà con addetti significa includere una fetta larghissima, quella di aziende sotto i 5 dipendenti. Milioni di lavoratori che oggi sono salvaguardati dalla cassa in deroga scattata per tutti a seguito dell'emergenza Covid.
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