Nella riforma della Cig tutele allargate ai lavoratori

Martedì 14 Luglio 2020
IL PIANO
ROMA Un nuovo sistema di ammortizzatori sociali che garantisca un paracadute anche ai lavoratori dipendenti delle aziende più piccole. «Nessuno escluso», è il principio guida della riforma che la ministra Nunzia Catalfo vuole portare a casa in «tempi stretti». Dopo le polemiche sui ritardi nei pagamenti, autorizzati a milioni di persone causa Covid, «limiti» e «fragilità» dell'assetto attuale sono diventati eclatanti. Per il Governo agire è indispensabile. Il restyling era nell'aria. Lo stesso premier Giuseppe Conte aveva annunciato il progetto. Ora la ministra Catalfo indica i primi punti fermi, parlando di un «meccanismo assicurativo», che funziona a contribuzione, a copertura del lavoro subordinato. A tracciare il cambio di passo anche una commissione ad hoc, fatta di cinque esperti, tutti docenti universitari. Quattro professori in diritto del lavoro e un economista specializzato in innovazione. L'idea è di rendere meno «passivo», ovvero assistenziale il welfare, collegandolo alle politiche «attive», di formazione e ricollocazione. Un doppio binario che porterebbe a garantire i lavoratori non solo da interruzioni temporanee della produzione ma anche da «transizioni occupazionali». E a essere tutelati sarebbero tutti i lavoratori. Comunque già dire che l'assicurazione vale per tutte le realtà con addetti significa includere una fetta larghissima, quella di aziende sotto i 5 dipendenti. Milioni di lavoratori che oggi sono salvaguardati dalla cassa in deroga scattata per tutti a seguito dell'emergenza Covid.
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