L'export trascina la ripresa veneta

Giovedì 16 Dicembre 2021
LO STUDIO
VENEZIA Nel 2021 il Veneto ha segnato un recupero di Pil più intenso della media nazionale, recuperando a giugno i due terzi della caduta del primo semestre 2020. Un dato che incoraggia l'economia regionale, confortato da quanto accaduto anche nel terzo trimestre, dove la crescita prosegue, sebbene con un rallentamento. La conferma è emersa nel corso del convegno nella sede della Banca d'Italia Un bilancio sull'economia del Veneto a fine 2021: a che punto siamo dopo quasi due anni di crisi Covid? ospitato da Emanuele Alagna, capo della sede lagunare. «Tutti i dati sono positivi e danno fiducia alle imprese, ci sono ombre dettate dalla situazione pandemica che va e viene, in questo momento ci sta preoccupando non il manifatturiero, ma di più il turismo, perché siamo consapevoli che si andrà ancora verso restrizioni», ha spiegato Mario Pozza, presidente Unioncamere del Veneto.
POSITIVI
A sostenere un atteggiamento positivo verso il futuro è il grado delle esportazioni: «Il Veneto è la seconda regione, dopo la Lombardia, per le esportazioni, assieme alla Emilia Romagna». Fattore dettato dal tipico modello aziendale Veneto, cioè quello dei distretti economici fatti da piccole imprese che però sono flessibili: «Il modello delle piccole imprese si è rivelato vincente, sa cambiare davanti alle difficoltà», continua Pozza. In questo senso i valori espressi da Bankitalia parlano di un export che cresce del 6,3% rispetto ai risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2019. A farla da padrone sono gli elettrodomestici, seguiti da metallurgia e gioielli.
PNRR
Pozza ha poi analizzato pro e contro dello stato attuale: «Ci sono timori legati alle materie prime, a volte scaturite dalle speculazioni, il bonus 110% ha drogato il sistema dell'edilizia. E poi l'aumento dei costi dell'energia elettrica, impattante su tutti i settori. Ma esistono opportunità date dal piano Pnrr».
Proprio su questo tema è intervenuto Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, il quale ha evidenziato l'importanza di fare rete: «La collaborazione tra istituzioni è oggi l'elemento più rappresentativo, mettere insieme le informazioni con cui guardare la realtà. L'auspicio è mantenere stabile l'analisi condivisa soprattutto in ottica di Pnrr».
MATERIE PRIME
Uno dei nodi più difficili da sciogliere nel domino dell'impresa riguarda le materie prime e gli approvvigionamenti. Sempre da Bankitalia emergono alcuni dati preoccupanti: «Due terzi delle imprese hanno sperimentato difficoltà di materie prime e prodotti intermedi. A generarli, sono principalmente gli aumenti legati al costo di materie prime, beni intermedi, ma anche ritardi dei fornitori, incremento di costi e trasporti logistici». A questo si accompagna però una crescita del mercato immobiliare, che risponde con transazioni a prezzi che tornano quelli del 2019, se non più cari. Per quanto riguarda la produzione industriale, il Veneto dopo la debacle del 2020 torna a respirare, registrando un +2,5% che supera l'indice dell'anno della pandemia. I settori trainanti sono alimentare, bevande, legno, macchine e metalli, mentre in difficoltà restano tessile e mezzi di trasporto.
TURISMO
Dalla direzione regionale del turismo Veneto emerge una crescita del 39,4% rispetto al trimestre precedente. Come ampiamente preventivabile, se tra maggio e ottobre 2020 le percentuali di visitatori domestici rispetto a quelli internazionali erano 55,6% a 44,4%, nello stesso periodo del 2021 si sono ribaltate. La spesa media per camera verificata nelle agenzie online (OTA) tra ieri e il 15 marzo 2022 è stimata in 124 euro/notte, ovviamente nel caso in cui le congiunture rimangano favorevoli e non si registrino ulteriori periodi di chiusura.
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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