Ita-Alitalia sulla rampa di lancio al via la procedura per assumere

Martedì 13 Aprile 2021
IL CASO
ROMA L'obiettivo, nonostante i mugugni di Bruxelles, è chiudere in poco più di 48 ore il dossier Alitalia. Consegnando a Ita il futuro del trasporto aereo made in Italy e, in parallelo, il vecchio brand della A tricolore alla commissione antitrust della Ue. Un sacrificio tutto sommato accettabile perché il nome Alitalia, il codice 055 e la sigla Az, resteranno, conservando così una memoria lunga 70 anni. Nel week end la trattativa è andata avanti fissando nuovi punti fermi al di là del logo. Anche perché il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti ha ribadito il concetto che il nuovo governo e la nuova compagnia non sono e «non saranno mai proni a Bruxelles». Dal Tesoro hanno anche inviato gli ultimi chiarimenti sugli slot: la riduzione proposta tra Linate e Milano sarà tra il 7 e il 9 per cento. In linea sostanzialmente con i tagli imposti ad AirFrance e Lufthansa. Proprio sul nodo degli slot gli euroburocrati guidati dalla Vestager stanno comunque tentando di rallentare i tempi. Spinti dalla lobby delle compagnie concorrenti, Ryanair in testa, che fino all'ultimo proveranno a far ritardare il via libera. Palazzo Chigi ha comunque già fatto sapere a Bruxelles che la partita va chiusa in settimana. Se la Ue porrà nuove condizioni o adotterà tecniche dilatorie, l'Italia si muoverà da sola con un piano B. E con il sostegno convinto della maggioranza e dei sindacati: un fronte comune che va da Cgil, Cisl e Uil alla Fnta.
Ma la discontinuità è marcata non solo dalla rinuncia al logo, Partita persa infatti anche sul fronte del programma Millemiglia che, salvo blitz, non passerà dal vecchio al nuovo vettore aereo, proprio per marcare il cambio di rotta. I componnti del team di Fabio Lazzerini, l'ad che farà decollare Ita a luglio, stanno comunque studiando un meccanismo per non perdere il patrimonio di clienti accumulato negli anni e proporre soluzioni di marketing innovative.
LE TAPPE
Anche se il negoziato non è ancora chiuso, una call decisiva è fissata per domani, Ita sta già scaldando i motori per decollare in tempi record. Per questo, per tagliare i tempi sarebbe già stato messo a punto il meccanismo per reclutare il personale di terra e di volo. Sarà una società terza, specializzata nella ricerca del personale, a fare da intermediario. Su due piattaforme informatiche distinte, così dovrebbe funzionare il meccanismo, verranno caricati i curricula dei dipendenti, la posizione pensionistica, le conoscenze specifiche, l'anzianità di servizio. E questo per favorire il passaggio dalla compagnia in amministrazione straordinaria alla newco. Un meccanismo rapido per dotare Ita di tutte quelle conoscenze professionali che sono il cuore di ogni azienda, insieme all'orgoglio del marchio tricolore da portare nei cieli. La piattaforma sarà ovviamente aperta anche ad altre aziende dei trasporti, le Fs ad esempio, che potrebbero aver bisogno di personale. Proprio il fatto che ci sia mossi con anticipo, secondo fonti sindacali, rappresenta un fatto positivo, l'inizio di una nuova avventura. La compagnia dovrebbe partire con circa 60 aerei e 4.500 dipendenti. Gli esuberi saranno gestiti con scivoli pensionistici e cassa integrazione. Il Pd, tra l'altro, ha assicurato la massima attenzione ad un comparto che impiega complessivamente oltre 20 mila persone, compreso l'indotto.
Gli aerei verrebbero in questa prima fase presi in leasing e poi successivamente acquistati. In queste ore dovrebbero sciogliersi gli ultimi nodi per quanto riguarda il servizio di terra, che in parte rimarrà interno al perimetro di Ita, e il polo della manutenzione. Su quest'ultimo fronte non c'è nessuna preclusione ad assumere una quota di minoranza. Forte impulso infine al cargo, che dovrebbe dotarsi di un nuovo aereo per supportare il settore della moda e tutto il made in Italy.
Umberto Mancini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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