Pensioni di invalidità, aumento per 120 mila: assegno fino a 651 mensili

Martedì 11 Agosto 2020 di Francesco Bisozzi
Pensioni di invalidità, aumento per 120 mila: assegno fino a 651 mensili
ROMA La buona notizia è che aumentano le pensioni agli invalidi civili al 100% a partire già dai 18 anni: da 285 euro circa voleranno a quota 651 euro, per tredici mensilità. Quella meno buona è che il decreto di agosto prevede uno stanziamento di 132 milioni di euro nel 2020 e di 400 milioni a decorrere dal 2021, risorse insufficienti a soddisfare l'intera platea degli invalidi civili al 100 per cento, 530 mila persone secondo l'Anmic, l'associazione che le rappresenta e che chiede da più di un decennio di potenziare le prestazioni.

Così il presidente di Anmic Nazaro Pagano: «Le somme messe in campo dal governo Conte non bastano. L'aumento coinvolge 120 mila persone, però la maggior parte degli interessati beneficerà di un'integrazione sulla base del reddito dichiarato che non per forza arriverà fino a 651 euro, ma potrebbe fermarsi molto prima. Di più. Era l'occasione giusta per una riforma più profonda, oggi le pensioni d'invalidità non garantiscono la sopravvivenza non solo degli inabili al 100% ma a tutte le persone con invalidità, anche parziali».
I PERCETTORI
Per il Centro studi itinerari previdenziali i soggetti percettori di pensioni di invalidità civile sono nel complesso circa 980 mila. «Per raddoppiare gli assegni a tutti sarebbero serviti quasi tre miliardi di euro», sottolinea il presidente di Itinerari previdenziali Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Welfare dal 2001 al 2006. Risultato? Le risorse messe in pista bastano a garantire l'aumento pieno a meno di un invalido al 100 per cento su cinque: tenuto conto che parliamo di un incremento di 365 euro mensili circa, pari a 4745 euro annui, i 400 milioni di spesa programmati per il 2021 assicurano sulla carta l'aumento dell'assegno a 651 euro a 84 mila invalidi. I pochi fortunati che percepiscono anche l'indennità di accompagnamento (520 euro) otterrebbero così quasi 1200 euro al mese.

L'incremento arriva dopo la sentenza della Corte costituzionale che a giugno ha definito i 285,66 euro di prima insufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita, al punto da violare l'articolo 38 della Costituzione sul diritto al mantenimento e all'assistenza sociale degli inabili. I giudici hanno stabilito che il cosiddetto incremento al milione (pari a 516,46 euro) che ha già impattato su vari trattamenti pensionistici debba essere assicurato pure agli invalidi civili totali, senza attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età. Ma la decisione della Corte costituzionale non ha effetto retroattivo ed è in vigore dal 22 luglio, ovvero dal giorno della pubblicazione della sentenza sulla Gazzetta ufficiale. Il governo ha deciso perciò di abbassare l'asticella a 18 anni con una modifica all'articolo 38 della legge 448 del 2001 che ha sostituito le parole «di età pari o superiore a sessanta anni» con quelle «di età superiore a 18 anni». Quando il premier Giuseppe Conte ha annunciato l'aumento delle pensioni d'invalidità ha spiegato che il governo si è spinto «oltre le previsioni della Corte Costituzionale». I conti però adesso non tornano. «Sarebbe stato meglio a questo punto attenersi al parametro dell'incremento al milionesimo, che avrebbe portato gli assegni a quota 516 euro, per cercare di raggiungere una platea di beneficiari più vasta», insiste Brambilla.

 
Ultimo aggiornamento: 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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