Ingorgo fiscale, il governo si muove

Giovedì 14 Febbraio 2019
IL CASO
VENEZIA Confartigianato del Veneto e altre organizzazioni chiamano, il governo questa volta risponde in tempi celeri. Sabato scorso la più importante organizzazione dei piccoli imprenditori regionale aveva spedito una lettera-appello al sottosegretario dell'economia Massimo Bitonci: «Il Governo prenda atto del cambiamento epocale imposto alle imprese e metta mano al calendario. Altro che semplificazione. Nel mese di febbraio il burocratometro raggiunge le stelle - avverte il presidente di Confartigianato Veneto Agostino Bonomo -. La nostra richiesta è di prorogare diversi adempimenti al 30 aprile 2019». Nel pomeriggio l'impegno ufficiale di Bitonci, che accoglie alcune delle richieste degli artigiani per evitare l'ingorgo fiscale: il termine per le scadenze del primo trimestre 2019 dell'esterometro (cioè le fatture elettroniche per rapporti con l'estero) e del secondo trimestre 2018 dello spesometro «è quella del prossimo 30 aprile». L'annuncio del sottosegretario arriva dopo un incontro del tavolo tecnico. «Si è voluto diversificare la scadenza dei termini per gli adempimenti relativi a esterometro e spesometro da quelli relativi alle comunicazioni Iva ed alla fatturazione elettronica - avverte Bitonci -. Ciò per dare maggior respiro e tranquillità nelle operazioni agli addetti». Restano invece fissate a febbraio le scadenze per la liquidazione dell'Iva. «Siamo parzialmente soddisfatti, alcune richieste non sono state accolte, ma per la prima volta il governo si è mosso per tempo senza aspettare la scadenza di fine mese dando così tempo agli imprenditori di prepararsi - spiega Bonomo - ora attendiamo i fatti. Un dialogo è stato avviato e questo fa ben sperare per il futuro perché i problemi legati alla fatturazione elettronica sono ancora molti». «Pur apprezzando il rinvio di queste due scadenze - osserva il presidente dei commercialisti italiani Massimo Miani - ribadiamo l'assoluta necessità di prorogare la moratoria sulle sanzioni per la tardiva trasmissione delle fatture elettroniche, i termini per la comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva del quarto trimestre 2018 e l'invio dei dati per le dichiarazioni precompilate».
COMPLICAZIONI
La lista dei problemi elencati dalla Confartigianato del Veneto, dai commercialisti e da altri operatori è lunga. Rimangono ancora molti gli adempimenti fiscali che la gran parte delle 127mila imprese artigiane regionali devono essere chiamate ad assolvere nei prossimi venti giorni secondo i piccoli imprenditori. La web ricevuta ha ancora alcuni nodi tecnici e dubbi applicativi da sciogliere: dal reperire le fatture elettroniche non transitate dalle varie piattaforme software disponibili a quelle di alcune utenze ricevute ancora in formato cartaceo, passando per l'esigenza, indotta, di ricevere e conservare in carta alcune tipologie di documenti fiscali.
Pur in maniera ridotta, si registra una sfasatura temporale tra la disponibilità delle fatture elettroniche presenti nella piattaforma dell'Agenzia delle Entrate e il momento in cui le stesse sono visibili nei diversi portali delle software house che dialogano con il Sistema di Interscambio. Con ripercussioni nei tempi di pagamento.
SITUAZIONI PARADOSSALI
«Tutto questo - afferma Bonomo -, si aggiunge a situazioni paradossali di adempimenti doppi, che si sovrappongono e che accentuano il senso di asfissia. Basti guardare all'obbligo, ancora in parte vigente, dei modelli Intrastat e del novello esterometro: due impegni quasi gemelli, ma che servono per comunicare informazioni simili, le operazioni intraprese con partner esteri. Un obbligo non banale che incide sui conti e sul tempo non solo delle 10mila imprese artigiane esportatrici abituali ma di tutti quelli che hanno fatture dall'estero come, banalmente, per pagare la pubblicità sui social». L'ingorgo di febbraio è stato ridotto, per la semplificazione si spera ancora.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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